Il reporter Simone Camilli, al lavoro nella Striscia di Gaza (Fonte: Twitter)

Esplode un ordigno a Gaza: muore un giornalista italiano

Redazione

Simone Camilli era un fotoreporter che lavorava per diverse agenzie tra cui Ap.

Nella guerra tra israeliani e palestinesi a Gaza c'è ora anche una vittima italiana: è il videogiornalista Simone Camilli, romano, 35 anni, l'unico giornalista straniero morto da quando, l'8 luglio, è iniziata l'offensiva israeliana contro Hamas. Camilli è stato investito dall'esplosione durante il tentativo di alcuni artificieri palestinesi di disinnescare un ordigno israeliano a Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Ad avvertire le autorità dell'ordigno erano stati i residenti dell'area e sul posto si era recata "una unita' di ingegneri specializzata in queste operazioni", ha spiegato un portavoce del ministero dell'Interno.

 

Camilli è morto insieme ad almeno altre cinque persone, tra cui un giornalista palestinese e alcuni artificieri. Nell'esplosione sono rimaste ferite almeno altre sei persone. Giornalista professionista dal 2008, Camilli lavorava per diverse agenzie di stampa tra le quali l'Associated Presse fin dal 2005. Appassionato di cultura araba ed esperto di Medio Oriente, da poco era diventato padre di una bimba.

 

Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il suo cordoglio. "La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese", ha detto. "Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter", ha ricordato il capo della Farnesina. "E se ve ne fosse stato bisogno, l'uccisione di Simone dimostra ancora una volta quanto urgente sia arrivare a una soluzione finalmente definitiva del conflitto in Medio Oriente", ha aggiunto. "Ai familiari e agli amici di Simone voglio esprimere a nome mio e di tutto il governo le condoglianze per questa perdita così dolorosa", ha concluso Mogherini, che è ora in attesa della imminente convocazione del consiglio Affari esteri a Bruxelles sulle crisi a Gaza, in Iraq e Ucraina.