L'arbitro italiano Rizzoli parla con l'attaccante olandese Robben durante Spagna-Olanda (foto LaPresse)

Mondiali, che cosa dobbiamo aspettarci dagli ottavi di finale

Lanfranco Pace

Con le ultime quattro promosse, Germania e Usa nel gruppo G, Belgio e Algeria nel gruppo H, si chiude la fase a gironi, bella, ricca di buone partite e di gol, alcuni davvero spettacolari. Da oggi si passa agli ottavi.

Con le ultime quattro promosse, Germania e Usa nel gruppo G, Belgio e Algeria nel gruppo H, si chiude la fase a gironi, bella, ricca di buone partite e di gol, alcuni davvero spettacolari. Da oggi si passa agli ottavi. Questi gli abbinamenti: Brasile-Cile, Colombia-Uruguay, Olanda-Messico, Costarica-Grecia, Francia-Nigeria, Germania-Algeria, Argentina-Svizzera, Belgio-Stati Uniti. Ora si fa sul serio, cominciano le partite alla morte, dentro o fuori, con tanto di tempi supplementari e calci di rigore.

 

VITTIME ILLUSTRI E NO. Oltre le blasonate, Inghilterra, Italia, Spagna, se ne va anche l’ultimo lembo di penisola iberica i cui calciatori sono i più stanchi per aver fatta bagarre fino alla fine di maggio per coppe e campionati. Il Portogallo non si è mai ripreso dai quattro gol incassati nella partita d’inizio con la Germania , nello scontro decisivo contro il Ghana avrebbe dovuto  vincere con molti gol di scarto, non è andato oltre il 2 a 1. Continua la maledizione della Russia sulla scena internazionale, doveva a tutti i costi  vincere, l’Algeri l’ha bloccata sull’1 a 1. Fabio Capello si è molto lamentato per un calcio di rigore non concesso dall’arbitro, ha detto che alla Russia si nega sempre qualcosa cui ha diritto, è sembrata una difesa d’ufficio della  politica strategica  di  Putin, padrone di casa del Mondiale 2018. Capello è allenatore prestigioso, il più pagato al mondo, va verso i settanta ed è  in ottima forma, ma non dovrebbe tingersi così vistosamente i capelli: non riesce a far girare a dovere le nazionali che allena, l’Inghilterra ieri, la Russia oggi. L’apporto del ribaldo Panucci, suo vice per i movimenti difensivi, non è servito. I calciatori  russi hanno poca o nessuna esperienza internazionale,  la madre patria se li coccola, li inonda di rubli oligarchici e non si capisce perché dovrebbero andare a fare tirocinio altrove. Va fuori anche  il Ghana, con liti nello spogliatoio e rissa con l’allenatore, l’aereo con i premi in contanti, oltre due milioni di euro,  richiesti dai giocatori, era pure arrivato in tempo ma invano: anche i giocatori del Camerun avevano preteso soldi in bocca prima di partire per il Brasile, fino a quando le federazioni africane saranno gestite  come Arafat gestiva l’Autorità  palestinese non ci sarà futuro per il loro calcio. Fuori anche la Corea del Sud, lontana e scombiccherata parente della scoppiettante vista nel 2002. 

 

SORPRESE. Passa l’Algeria, un paese in festa, cortei musiche e danze a Marsiglia, la città più algerina d’Europa. Ora pregheranno il Profeta perché li assista e  contro la Germania armi il loro vindice piede, hanno un torto da punire, un’onta da lavare, il gran biscotto che Germania e Austria fecero a loro spese a Gijon nel 1982. Passa la Grecia, eroica. Conferma che il Mondiale non è un campionato, è un torneo al massimo di sette partite e non è detto che debbano vincere per forza i paesi ricchi  o con movimenti calcistici potenti: i giocatori greci non sono ricchi, non sono star ma hanno dimostrato di avere coglioni, carattere e cervello, le stesse doti con cui vinsero a sorpresa un campionato europeo. Gli Usa non sono più una sorpresa e da quando li allena quell’hippie attardato, buddista e immagino vegano, che è il tedesco californiano Jurgen Klinsmann, sono simpatici, signorili  in campo e fanno ogni tanto gol pazzeschi.

 

CONTINENTI. Avevano previsto una catastrofe per le squadre europee chiamate a giocare  in territorio lontano, ostile e in condizioni climatiche sfavorevoli. Il  bilancio parla di sette nazionali del sud o del centro America: Brasile Argentina Colombia Messico Costarica Uruguay  e Cile. Sei europee, Olanda, Germania, Francia, Grecia, Belgio e Svizzera. Due africane, Nigeria ed Algeria.  E un drop out  calcisticamente e antropologicamente non assimilabile:  gli Stati Uniti.

 

Infine metterei un deca sulla martingala che dà come vincenti e passanti  ai quarti: Brasile, Colombia, Olanda, Francia, Germania e Argentina. Su Costarica - Grecia e Belgio - Stati Uniti  ho una mezza idea ma non mi  pronuncio. A tutti piace vincere facile.

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  • Lanfranco Pace
  • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.