Fuga da Sel, ma il partito respinge le dimissioni di Vendola

Redazione

Gli abbandoni salgono a 10. In mattinata lasciano in 3, ai quali si aggiunge pure il tesoriere Boccadutri

Uscite a sinistra, ma Nichi Vendola non se ne preoccupa troppo, almeno a parole, almeno davanti ai giornalisti.  "Sel è viva e rilancia la propria azione politica", ha detto arrivando alla riunione dei vertici del partito, sottolinenando come "il paese ha bisogno di una sinistra autonoma e nemica del conformismo". Intanto le sue dimissioni sono state respinte dalla direzione del partito che

 

#Sel è una comunità ferita, ma è viva e intende ricominciare.

— Nichi Vendola (@NichiVendola) June 25, 2014

 

Dopo gli abbandoni della scorsa settimana, l'esplosione della "vocazione renziana" a seguito dell'approvazione  del decreto Irpef alla Camera, dopo le polemiche post elezioni europee tra filo-Pse e filo-Tsipras, Vendola e soci si ritrovano più deboli, più soli, meno influenti. In mattinata una lettera indirizzata al presidente di Sel indeboliva ancora di più il partito: "Caro Nichi, ti comunichiamo, non senza tristezza, la decisione di lasciare Sel e il suo gruppo alla Camera, per riappropriarci della libertà del dubbio, della valutazione critica". Firmatari: Alessandro Zan, Fabio Lavagno e Nazareno Pilozzi, confermando le loro dimissioni dal partito. "La nostra scelta – scrivono i tre dimissionari – avviene dentro a un quadro complessivo che trae le sue origini dalle molte inversioni di rotta, troppe, rispetto al progetto originario in cui abbiamo creduto. Abbiamo profuso tutti gli sforzi necessari perché Sel potesse trasformarsi in un partito di sinistra moderno, democratico, utile alle esigenze sociali più stringenti".

 

Siamo addolorati per la diaspora di parlamentari, ma è un pò antipatico il copione dello stillicidio degli annunci di addio da #Sel

— Nichi Vendola (@NichiVendola) June 25, 2014

 

Poche ore dopo si aggiunge Sergio Boccadutri, deputato, tesoriere, tra i fondatori della formazione politica guidata dal governatore della Puglia. Gli ammutinati di Sel arrivano a dieci in poche settimane. Vendola ha commentato laconico: "La fuga e la diaspora ci dispiacciono molto, è antipatico il copione dello stillicidio, ma la comunità ferita è viva e intende ricominciare anche a discutere dei ruoli di direzione a cominciare dal mio". Nel frattempo la riunione è iniziata, Nichi si presenterà dimissionario, tutti scappano.

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