Luis Suarez esulta dopo il gol (foto LaPresse)

Attenta Italia. L'Uruguay con Suarez è un'altra cosa

Piero Vietti

L’Uruguay con la Costa Rica aveva scherzato. Con Luis Suarez la Celeste è un’altra squadra: bastano due palloni buoni in 80 minuti che il capocannoniere dell’ultima Premier League li trasforma in gol.

L’Uruguay con la Costa Rica aveva scherzato. Con Luis Suarez la Celeste è un’altra squadra: bastano due palloni buoni in 80 minuti che il capocannoniere dell’ultima Premier League li trasforma in gol. La faccia che esplode in un sorriso dopo l’1-0, le lacrime che non smettono di scendere fino alle interviste nel post partita dopo il gol del 2-1. Nel mezzo un’Inghilterra quasi inesistente a centrocampo che però aveva costruito di più, cercato il gol con maggiore convinzione e trovato un meritato pareggio con Rooney, il migliore in campo della Nazionale del mai all’altezza Hodgson. La prima rete di Suarez è merito di Cavani, che fa un assist che sarebbe complicato per qualsiasi calciatore. Non per Suarez, che si avvita di testa appena dentro l’area e spedisce la palla dietro al mai sicuro Hart. Gli inglesi soffrono la vena scarsa di Gerrard, quasi sempre in affanno e sempre in inferiorità numerica contro i veloci uruguagi.

 

Rooney manda i Tre Leoni sull’1-1 segnando il suo primo gol in un Mondiale, e per alcuni minuti sembra che il sorpasso inglese sia nell’aria. Poi su un rilancio del portiere Muslera Gerrard si fa spaventare da Cavani, salta di testa e involontariamente lancia Suarez nella propria area. L’attaccante – suo compagno nel Liverpool, e a lui molto legato – ringrazia e sfonda la rete. 2-1, inglesi nel pallone e tre punti per l’Uruguay. Suarez al fischio finale viene portato in trionfo, e ai microfoni dirà piangendo che è contento di avere segnato e vinto dopo tutte le critiche ingiuste piovute sulla sua Nazionale. Ora che anche l’Uruguay ha battuto l’Inghilterra 2-1 cade qualche certezza italiana dopo la prima partita. Non basterà vincere domani con la Costa Rica per essere sicuri di passare il turno. L’Uruguay alla terza giornata non sarà quello della prima. Con questo Suarez è impossibile.

  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.