Speciale online 10:35

La rivoluzione a metà della Cei

Matteo Matzuzzi

Non ci sarà alcuna elezione diretta dei vertici della Cei. Il presidente continuerà a essere scelto dal Papa. Al termine di una lunga giornata di confronto tra i vescovi italiani, è stato approvata (ad ampia maggioranza) una modifica statutaria che porterà il prossimo presidente a essere scelto dal Pontefice su una rosa di tre nomi. Ha prevalso, dunque, la soluzione compromissoria: niente votazione diretta come avviene nel resto del mondo (a eccezione del Belgio e del Patriarcato di Gerusalemme) né presentazione al Papa di un elenco di dieci-dodici nominativi.

    Non ci sarà alcuna elezione diretta dei vertici della Cei. Il presidente continuerà a essere scelto dal Papa. Al termine di una lunga giornata di confronto tra i vescovi italiani, è stato approvata (ad ampia maggioranza) una modifica statutaria che porterà il prossimo presidente a essere scelto dal Pontefice su una rosa di tre nomi. Ha prevalso, dunque, la soluzione compromissoria: niente votazione diretta come avviene nel resto del mondo (a eccezione del Belgio e del Patriarcato di Gerusalemme) né presentazione al Papa di un elenco di dieci-dodici nominativi. "E' stato deciso di mantenere il particolare rapporto con il Vescovo di Roma", ha spiegato nella serata [**Video_box_2**]di ieri il cardinale Angelo Bagnasco. Nel pomeriggio, i vescovi si erano divisi e il primo scrutinio per il cambiamento dello Statuto era andato a vuoto. Nessuna opzione aveva raggiunto il quorum dei due terzi. A novembre, in occasione dell'Assemblea straordinaria, sarà approvato il Regolamento che determinerà se a Francesco sarà inviato anche il numero di preferenze ottenuto da ciascun membro della terna. Bagnasco ha comunque chiarito che tutti e tre i nominativi dovranno aver superato il cinquanta per cento più uno dei voti in Assemblea generale (si voterà un candidato per volta). Una volta definito il Regolamento, lo Statuto sarà sottoposto al vaglio del Papa per l'approvazione, e sarà Francesco a decidere se renderlo immediatamente effettivo o se attendere la scadenza naturale del mandato dell'attuale presidente (nel 2017).

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.