Che imbarazzo, generale Sisi

Redazione

"Gli Stati Uniti sono molto preoccupati”. L’Amministrazione Obama ha scelto parole di debole banalità per reagire alla sentenza di un tribunale egiziano che ha condannato a morte 683 oppositori del regime militare, prevalentemente membri di quei Fratelli musulmani che fino all’estate scorsa erano alla guida dell’Egitto e che dopo il golpe dei militari – ma a Washington la parola “golpe” è bandita – sono stati uccisi e imprigionati. Un mese fa, gli stessi magistrati hanno condannato altre 500 persone alla pena capitale (le condanne sono state tramutate in ergastoli).

    "Gli Stati Uniti sono molto preoccupati”. L’Amministrazione Obama ha scelto parole di debole banalità per reagire alla sentenza di un tribunale egiziano che ha condannato a morte 683 oppositori del regime militare, prevalentemente membri di quei Fratelli musulmani che fino all’estate scorsa erano alla guida dell’Egitto e che dopo il golpe dei militari – ma a Washington la parola “golpe” è bandita – sono stati uccisi e imprigionati. Un mese fa, gli stessi magistrati hanno condannato altre 500 persone alla pena capitale (le condanne sono state tramutate in ergastoli). Dev’essere stato un incontro pieno di imbarazzi quello tra John Kerry e il ministro degli Esteri

    [**Video_box_2**]egiziano, Nabil Fahmy, a Washington proprio il giorno dopo la sentenza che condanna anche il leader spirituale della Fratellanza, alla quale l’America aveva scelto di dare una possibilità dopo le elezioni vittoriose del giugno del 2012. I militari, che si apprestano a vincere le presidenziali con il popolarissimo generale al Sisi, assicurano la stabilità della regione, il Trattato di pace con Israele, l’argine alle spinte islamiste, ma quello che il New York Times ha definito un “governo fuori controllo” divide i poteri legislativo ed esecutivo americani e confonde ancora di più la politica estera dell’Amministrazione Obama. Il senatore Patrick Leahy, un democratico alla guida del Comitato sugli aiuti internazionali, non vuole ora che il Cairo dell’“abuso di giustizia” sia premiato con i primi finanziamenti del 2014: 650 milioni di dollari. Il Pentagono la pensa diversamente, manda gli elicotteriApache al Cairo, restaurando la collaborazione con il regime che va avanti da decenni, golpe o non golpe.