Modello spagnolo

Redazione

Contro il presidente del governo spagnolo, il popolare Mariano Rajoy, si sta sviluppando una campagna astiosa da parte della sinistra europea, che contesta il disegno di legge preparato dal suo ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón che ripristina la disciplina dell’aborto della legge del 1985, fatta approvare allora dal governo socialista di Felipe González, e poi manomessa in senso iperestensivo da quello di José Luis Rodríguez Zapatero. La campagna non rifugge neppure da strumenti speciosi, come la diffusione di notizie su un aborto subìto anni fa dalla moglie di Rajoy.

    Contro il presidente del governo spagnolo, il popolare Mariano Rajoy, si sta sviluppando una campagna astiosa da parte della sinistra europea, che contesta il disegno di legge preparato dal suo ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón che ripristina la disciplina dell’aborto della legge del 1985, fatta approvare allora dal governo socialista di Felipe González, e poi manomessa in senso iperestensivo da quello di José Luis Rodríguez Zapatero. La campagna non rifugge neppure da strumenti speciosi, come la diffusione di notizie su un aborto subìto anni fa dalla moglie di Rajoy, un doloroso episodio di interruzione naturale della gravidanza ora strumentalizzato e sostanzialmente falsificato dall’opposizione laicista. Sul piano europeo, dopo il tentativo di far vietare da parte delle istituzioni sovranazionali la modifica della legge spagnola, naturalmente respinto per ovvie ragioni di competenza, è stata organizzata una manifestazione di protesta a Bruxelles che ha ricevuto un numero impressionante di adesioni (compresa quella della Cgil che si vede non ha preoccupazioni più gravi) ma una partecipazione effettiva al corteo piuttosto esigua, che secondo la stampa socialista neppure raggiungeva le 2.000 unità.

    L’idea che ripristinare la legge come l’aveva emanata un governo socialista rappresenti una manomissione del “diritto all’autodeterminazione delle donne”, oppure “un passo indietro di trent’anni”, è la conseguenza di una visione unilaterale di una freccia della storia che va in direzione di un crescente disprezzo per la vita umana. Rajoy, senza pose tribunizie ma con fermezza, si oppone a questa deriva come si è opposto alla demagogia (e al rigorismo senza princìpi) nell’affrontare la crisi economica, adottando misure che hanno provocato una dozzina di scioperi generali ma cominciano a dare risultati di crescita. Un leader europeo controcorrente, Rajoy, ma non certo fuori dalla storia.