Il punto più basso della diplomazia

Redazione

Non fosse che siamo storditi dal cinico realismo che arriva dalle stanze della Casa Bianca, il cuore ci si stringerebbe a vedere Samantha Power, ambasciatrice americana all'Onu, che festeggia un accordo con i russi per la risoluzione sulle armi chimiche siriane (i russi non riconoscono le prove dell'Onu, e ieri ne sono arrivate di nuove, di altri attacchi, e le violenze continuano in Siria). Lei sa che è un bluff, che Bashar el Assad è e rimarrà impunito, che una risoluzione che non prevede conseguenze in caso sia violata è una risoluzione senza potere, che come scrive il Monde s'è fatto come volevano i russi.

    Non fosse che siamo storditi dal cinico realismo che arriva dalle stanze della Casa Bianca, il cuore ci si stringerebbe a vedere Samantha Power, ambasciatrice americana all’Onu, che festeggia un accordo con i russi per la risoluzione sulle armi chimiche siriane (i russi non riconoscono le prove dell’Onu, e ieri ne sono arrivate di nuove, di altri attacchi, e le violenze continuano in Siria). Lei sa che è un bluff, che Bashar el Assad è e rimarrà impunito, che una risoluzione che non prevede conseguenze in caso sia violata è una risoluzione senza potere, che come scrive il Monde s’è fatto come volevano i russi. La Power lo sa, e sa che resterà testimone di un crimine che ancora una volta l’America non ha voluto punire, nonostante il gran vociare e l’imperativo morale che, non si sa come, è arrivato e sfumato nel giro di una decina di giorni. La Power lo sa, è esperta di genocidi e diritti umani: ma deve tacere, perché Barack Obama ha fatto un calcolo preciso e a quello bisogna attenersi. La crisi siriana sarà risolta per vie diplomatiche: garantiscono i russi che l’arsenale chimico sarà depotenziato e distrutto, in nove mesi non ci sarà più, ma se poi qualcosa dovesse andare storto, ci si ritroverà all’Onu a discuterne: il Cremlino non voleva che fosse incluso l’uso della forza nel caso la risoluzione non fosse ottemperata, e l’uso della forza non c’è. L’opinione pubblica vuole così, e vuole anche piantarla con la paura della Bomba iraniana, vuole che quel presidente con l’aria da nonno, Rohani, venga accolto e ascoltato. Obama viaggia sul 43 per cento della popolarità, se la sua immagine sgualcita si salva così, anche Samantha si volta dall’altra parte.