Lo scandalo dell'antropologo liberal che però elogia l'occidente e la Chevron

Giulio Meotti

“The World Until Yesterday”. Così si intitola il nuovo libro del maggiore antropologo americano, Jared Diamond. Professore di Geografia alla Ucla, membro dell’Accademia nazionale delle scienze americana, premio Pulitzer e icona del mondo ambientalista, Diamond torna a scandalizzare la comunità scientifica con l’elogio della civiltà occidentale. Wade Davis, antropologo che scrive per il Guardian, attacca il libro come un esempio di arroganza neocoloniale. A far infuriare i critici è la tesi di Diamond per cui “esiste una gerarchia di progresso nel mondo della cultura”.

    “The World Until Yesterday”. Così si intitola il nuovo libro del maggiore antropologo americano, Jared Diamond. Professore di Geografia alla Ucla, membro dell’Accademia nazionale delle scienze americana, premio Pulitzer e icona del mondo ambientalista, Diamond torna a scandalizzare la comunità scientifica con l’elogio della civiltà occidentale. Wade Davis, antropologo che scrive per il Guardian, attacca il libro come un esempio di arroganza neocoloniale. A far infuriare i critici è la tesi di Diamond per cui “esiste una gerarchia di progresso nel mondo della cultura”. Davis scrive dunque che Diamond ricorda persino “quei primi colonizzatori europei che non pensavano che gli aborigeni fossero esseri umani”.

    In realtà, nel libro “The World Until Yesterday”, Jared Diamond offre una spiegazione ambientale della superiorità dell’occidente sulle altre civiltà che elude l’argomento razzista ed etnografico, tipico dell’antropologia primonovecentesca. Ma la tesi esposta è sufficiente per attirare su Diamond gli strali dell’establishment accademico, di cui pure è una star indiscussa. “Gli storici liberal accusano Diamond di ignorare colonialismo e schiavitù”, scrive il Wall Street Journal nel recensire entusiasticamente il nuovo volume. Il libro di Diamond non cede ai facili romanticismi sul mondo non industrializzato, anzi introduce il concetto di “gerarchia”, tanto odiato dagli antropologi. L’antropologo sostiene che vi sono molti elementi che l’occidente dovrebbe imitare dalle società meno avanzate, su tutto l’educazione dei figli.

    Diamond chiama il nostro mondo “Weird”, ovvero occidentale, colto, industrializzato, ricco e democratico. Altro che “vita secondo natura”, Diamond nel libro descrive la pratica dell’eutanasia degli anziani e dell’infanticidio come prassi comune fra le popolazioni non industrializzate. Critica poi quei linguisti persuasi che l’inglese non debba essere la lingua primaria e universale. “Mentre Shakespeare può essere tradotto in mandarino, vedremmo come una perdita per l’umanità se l’‘essere o non essere’ di Amleto fosse disponibile soltanto in mandarino”.
    Cosa ha mandato su tutte le furie gli amici di un tempo? L’elogio che Diamond fa del big business, e di tre aziende in particolare, Wal Mart, Coca-Cola e Chevron. “Le corporation americane giocano un ruolo nel nostro progresso più importante dei governi”, dice Diamond. 

    Diamond ha raccontato che a Kutubu, in Papua Nuova Guinea,  dove padrona di casa è la celebre multinazionale petrolifera, la strada che taglia la foresta pluviale è una linea sottile, che lascia intatto l’habitat di centinaia di specie. L’antropologo nota di aver visto tanti uccelli del paradiso e tucani solo nelle zone più remote della Nuova Guinea, dove l’uomo è una presenza occasionale, “il sogno di ogni ambientalista”. Che una star ecologista come Diamond elogi nero su bianco le odiate compagnie petrolifere (anche se solo alcune tra queste), ha fatto rizzare i capelli alla parte più ideologizzata e battagliera del movimento. Un apprezzamento già quello imperdonabile. Ci mancava la superiorità dell’occidente.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.