Bollettino della crisi

S'ingolfa la locomotiva tedesca. Merkel pronta ad andare al capezzale della Grecia

Alberto Brambilla

Si ingolfa la locomotiva europea, la Germania. Gli ordini dell’industria tedesca sono calati più delle attese ad agosto rispetto a luglio: dell’1,3 per cento contro lo 0,5 delle aspettative. Lo ha reso noto ieri il ministero dell’Economia. Motivo del calo è la debole domanda interna che non riesce a sostenere la crescita economica ed evidenzia la necessità di ripensare un modello basato quasi completamente sulle esportazioni. Il

    Si ingolfa la locomotiva europea, la Germania. Gli ordini dell’industria tedesca sono calati più delle attese ad agosto rispetto a luglio: dell’1,3 per cento contro lo 0,5 delle aspettative. Lo ha reso noto ieri il ministero dell’Economia. Motivo del calo è la debole domanda interna che non riesce a sostenere la crescita economica ed evidenzia la necessità di ripensare un modello basato quasi completamente sulle esportazioni. Il Fondo monetario internazionale abbasserà anche le stime del pil tedesco: il tasso di crescita passerà dall’1 allo 0,9 per cento per il 2012. E scenderà dall’1,4 per cento allo 0,9 nel 2013.

    Per Krugman i politici tedeschi sono “deprimenti”, Merkel va al capezzale di Atene. Il premio Nobel per l’economia, Paul Krugman, è entusiasmato da Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea. L’ha reso più “fiducioso e ottimista” grazie alla sua “creatività”, ma quando ascolta “i politici tedeschi” Krugman si deprime di nuovo. Non è chiaro se il riferimento sia alla cancelliera, Angela Merkel, la quale ha annunciato ieri che martedì prossimo andrà in Grecia per la prima volta dall’inizio della crisi del debito in Eurozona. Merkel offrirà sostegno al governo nel momento più difficile; infatti, senza lo sblocco di nuovi aiuti per 31,5 miliardi, la liquidità per pagare dipendenti pubblici e pensioni basterà fino alla fine di novembre, “poi le casse saranno vuote”, ha detto ieri il primo ministro, Antonis Samaras. In serata l’International Institute of Finance, il gruppo di banche creditrici della Grecia, in una lettera a Bruxelles si è pronunciato a favore di una maggiore flessibilità sui tempi del consolidamento fiscale del paese. Cosa che Atene chiede da tempo ma che potrebbe portare a una seconda ristrutturazione del debito pubblico.

    Bruxelles e Madrid si guardano in cagnesco. La Spagna sta aspettando di sapere come potrebbe funzionare il processo di salvataggio tramite il doppio intervento del Meccanismo salva stati (Esm), che verrà costituito la settimana prossima, e della Banca centrale europea. Lo ha ribadito ieri il vice primo ministro Soraya Sáenz de  Santamaría. Contemporaneamente rimangono i dubbi avanzati dalla Commissione Ue e dalla Banca centrale spagnola sul raggiungimento degli obiettivi di taglio del deficit annunciati dal governo la settimana scorsa, considerati poco credibili e ambiziosi.

    La spending review procede a due velocità. In attesa della legge di stabilità finanziaria, che verrà presentata la settimana prossima, si evidenzia un divario tra i progressi compiuti dalla revisione della spesa pubblica a livello statale e locale. Nella Pubblica amministrazione avanza il taglio delle spese e dell’organico in particolare alla Difesa. Tant’è che in Senato, dove le norme per il settore della Difesa sono in esame, si nota con positivo stupore la solerzia del ministro Giampaolo Di Paola, un ex ammiraglio, nel ridurre le risorse ai “colleghi” militari. Procede più lentamente la revisione della spesa di cui sono responsabili gli enti locali. Il governo aveva chiesto loro di provvedere in autonomia a individuare i tagli possibili per evitare di procedere con tagli lineari. Se non si deciderà che fare alla prossima conferenza stato-autonomie, sarà il governo, in base al testo di legge, a dover pensare dove e come tagliare.

    L’indecisione di Finmeccanica preoccupa Ansaldo Energia. Al quartier generale di Ansaldo Energia, controllata di Finmeccanica, c’è preoccupazione per le esitazioni del Gruppo guidato da Giuseppe Orsi sulla cessione della società stessa, fornitrice di impianti energetici (es. turbine a gas). Dopo l’interesse dimostrato dalla tedesca Siemens, ora avanza l’ipotesi di un intervento del fondo strategico della Cassa depositi e prestiti, controllata al 70 per cento dal ministero dell’Economia, assieme a una cordata di imprenditori. L’incertezza sul compratore delle quote di Ansaldo in mano a Finmeccanica (55 per cento) “non giova”, ripetono da Genova, sia alle commesse che Ansaldo ha in essere all’estero, in particolare in Algeria, sia ai progetti italiani, come quello della centrale di Vado Ligure.

    I DISOCCUPATI TIFANO OBAMA? Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è inaspettatamente sceso al 7,8 per cento a settembre, il livello più basso da quando il presidente Barack Obama è entrato in carica nel 2009. Nel settore privato sono stati assunti 114 mila lavoratori il mese scorso, dopo un aumento – rivisto al rialzo – di 142 mila unità per il mese di agosto.

    • Alberto Brambilla
    • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.