Quel conservatore di Rahm Emanuel

Redazione

Mitt Romney, Paul Ryan, Rupert Murdoch, mezzo Partito repubblicano e gli opinion maker della destra stanno dalla parte del sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, il quale ha mollato in fretta l’incarico di fundraiser aggiunto della campagna elettorale di Obama per gestire lo sciopero degli insegnanti che ha bloccato le scuole della città per il secondo giorno consecutivo. Certo, parlano a sindaco perché presidente intenda, e approfittano delle frizioni fra democratici e sindacati per sottolineare che Obama “ha mostrato chiaramente da che parte sta” in questa disputa, ma l’agitazione sindacale di Chicago è la rappresentazione dello sfarinamento di un modello sociale caro ai democratici.

    Mitt Romney, Paul Ryan, Rupert Murdoch, mezzo Partito repubblicano e gli opinion maker della destra stanno dalla parte del sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, il quale ha mollato in fretta l’incarico di fundraiser aggiunto della campagna elettorale di Obama per gestire lo sciopero degli insegnanti che ha bloccato le scuole della città per il secondo giorno consecutivo. Certo, parlano a sindaco perché presidente intenda, e approfittano delle frizioni fra democratici e sindacati per sottolineare che Obama “ha mostrato chiaramente da che parte sta” in questa disputa, ma l’agitazione sindacale di Chicago è la rappresentazione dello sfarinamento di un modello sociale caro ai democratici. Gli stessi, insomma, che hanno trascinato con procedura d’emergenza  il governatore repubblicano del Wisconsin, Scott Walker, davanti al tribunale delle urne con l’accusa di avere distrutto la contrattazione collettiva. Walker ha cucito le bocche dei suoi critici vincendo di nuovo e mostrando che l’idea di società che i sindacati incarnano è incompatibile con la realtà.

    Nel bilancio delle scuole della città del vento c’è un buco di 700 milioni di dollari e gli sforzi economici sono ripagati, si fa per dire, dalle statistiche: l’80 per cento degli studenti dell’ottava classe, la nostra terza media, non è in grado di leggere in modo soddisfacente; nei test nazionali gli allievi di Chicago hanno risultati al di sotto della media, e sfigurano anche se paragonati a quelli delle grandi città. Nonostante lo stato economico ed educativo del sistema sia noto, gli insegnanti di Chicago hanno indossato le magliette rosse e sono scesi in piazza per chiedere un aumento di stipendio del 16 per cento nei prossimi quattro anni (lo stipendio medio è di 76 mila dollari l’anno) rifiutando l’offerta di Emanuel di un aumento comunque superiore all’inflazione; soprattutto, gli insegnanti non vogliono che il salario sia ancorato alla valutazione del lavoro, e per evitare perturbazioni dello status quo dicono che i sistemi di valutazione già introdotti altrove non sono attendibili. Meglio insistere su un modello indifendibile, bloccare la città e imbarazzare sindaco e presidente in un colpo solo.