Scam Man, critica musicale

Giuliano Ferrara

Gli argomenti sono i soliti, perché un presidente sconta le promesse fatte da candidato, chiunque egli sia e comunque abbia lavorato per la nazione, e Obama non fa eccezione con tutte le sue mirabolanti narrazioni da sogno. Ma il setting da modesto cantuccio per le chiacchiere serali in ranch anonimo, la trovata geniale, l'ironia parodistica, il motivetto immortale, la simpatia naturale del country singer Dan Roberts, cappello stetson a tesa larga da cow boy e divertimento personale paragonabile con un noto rap italiano sul governo Monti.

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    Gli argomenti sono i soliti, perché un presidente sconta le promesse fatte da candidato, chiunque egli sia e comunque abbia lavorato per la nazione, e Obama non fa eccezione con tutte le sue mirabolanti narrazioni da sogno. Ma il setting da modesto cantuccio per le chiacchiere serali in ranch anonimo, la trovata geniale, l'ironia parodistica, il motivetto immortale, la simpatia naturale del country singer Dan Roberts, cappello stetson a tesa larga da cow boy e divertimento personale paragonabile con un noto rap italiano sul governo Monti, tutto congiura a favore del trionfo internazionale di Scam Man, due minuti e qualcosa di essenza musicale e politica rintracciabili anche qui sotto. Il web ribolle, ovvio. Il ritmo, come il sangue, non è acqua. Scam Man, Imbroglione, è il nuovo nome parodistico di Barack Obama modellato sull'originale Sandman. Sandman è l'omino del sogno che sparge sabbia sugli occhi dei bambini per farli addormentare. Nella canzonetta deliziosa di Pat Ballard (1954), cantata con grazia assassina dal gruppo femminile Chordettes, motivo mitico di ogni bel ricordo di Faith, Family and Freedom (è il titolo dell'utimo album del folkconservatore Roberts), Sandman è quello al quale fai appello perché ti porti un sogno di languori, di oblio, di speranza e magnifici sentimenti. Un Nichi Vendola, se non fosse molto più bello di lui, e molto più realistico. O appunto il candidato Obama, che bello era bello al punto giusto, ma il cui sogno è diventato ingombrante ora che la sabbia si è diradata e gli occhi ricominciano a vedere.

    Dov'è finito il sogno, Mr. Scam Man? Mi sento solo, non ho una lira, non ho lavoro, non ho da pagare il mutuo per la casa, non ho capito se è una multa o una tassa ma l'Obamacare devo pagarlo io, avevo bisogno di una cura e mi hai dato un tour internazionale per chiedere scusa al mondo, non posso dimenticare che avevi promesso di ridurre il debito (forget-debt) e guarda come stiamo messi, ho bisogno di un presidential leader che sia wiser, più saggio, di un com-mu-ni-ty-or-ga-ni-ser. La melodietta arrangiata semplicemente con una chitarra, negli orecchi di milioni di famiglie americane da mezzo secolo, va e viene impavida e carina, spegne anche il sospetto dell'arroganza politica o del piagnisteo, rende tutto lieve e spietato insieme, strofa dopo strofa, rima dopo rima. In un certo senso né Obama né Romney si meritano tanto: tanto disdoro per il Narratore Scam Man, tanta grazia di Dio per lo sfidante Normalizzatore, che con i sogni ha pochissima dimestichezza. Ma la canzone c'è ormai, e ha il suo fato come i libelli d'un tempo. E' la migliore dimostrazione del carattere subliminale di queste elezioni, del fatto che al di là di ogni cosa non è il Nero, non è il Liberal, non è il Debitore ad aver compromesso, vedremo fino a che punto, la possibilità di una rielezione: è il Narratore, il Sandman che diventa Scam Man.

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    La traduzione, che però perde molti dei giochi di parole dell'originale, suona così:

    Mr truffatore, dov'è il tuo sogno? Pensavo che la mia vita fosse tutta rose e fiori, adesso non ho un lavoro e sono al verde e se guardo avanti le cose non sembrano molto serene.

    Mr Truffatore, abbiamo bisogno di una cura, non di un tour mondiale di scuse, hai distrutto la reputazione del paese, e hai certao di trasformarci in una “Obama-nation”.

    Truffatore, stai fermo, prenditi più vacanze per lavorare sul tuo swing, abbiamo bisogno di un presidente un po' più saggio di un community organizer.

    Truffatore, non possiamo scordarci che hai promesso di ridurre il debito pubblico, è quello per cui così tanti milioni di persone ti hanno votato, quello in cui speriamo è che cambi indirizzo.

    Truffatore, ci stai spaccando la schiena, è una multa o una tassa? Soltanto metà del paese sta facendo la sua parte – è giusto! – tanto che non sembra nemmeno l'Obamacare. Diciamo tutti no no nobamacare

    Ecco la canzone originale, "Mr. Sandman" delle Chordettes.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.