Al Cern di Ginevra

Forse hanno trovato il bosone di Higgs

Redazione

Hanno davvero scoperto l’anello mancante dell’universo, la particella che spiega il perché l’universo abbia una forma e tutte le cose abbiano una massa? Forse è il bosone di Higgs quello di cui oggi parlano gli scienziati del Cern di Ginevra che grazie a due esperimenti di punta Lhc, Atlas, Cms sono riusciti ad individuare la particella.

Segui la diretta dell'annuncio - Leggi La sfuggente particella di Dio - Leggi A studiare troppo si diventa rimbambiti. Milani contro il Cern di Maurizio Milani

    Hanno davvero scoperto l’anello mancante dell’universo, la particella che spiega il perché l’universo abbia una forma e tutte le cose abbiano una massa? Forse è il bosone di Higgs quello di cui oggi parlano gli scienziati del Cern di Ginevra che grazie a due esperimenti di punta Lhc, Atlas, Cms sono riusciti ad individuare la particella. "Abbiamo osservato nei nostri dati chiari  segnali di una nuova particella, al livello di 5 sigma, nella regione  di massa intorno ai 126 GeV", ha detto Cabila Giannotti, responsabile dell’esperimento Atlas all’interno di Lhc che, con Joe Incandela, numero uno dell’esperimento Cms ha diretto le operazioni. Il livello 5 sigma, per gli scienziati, è pari al 99,999 per cento di certezza e anche se si tratta ancora di risultati preliminari ciò “che abbiamo visto è incredibile”, ha dichiarato Incandela, che ha poi ribadito come questa sia senza dubbio la scoperta scientifica più importante degli ultimi 100 anni. “Le ricerche continueranno”, ha poi proseguito, “le implicazioni di questa scoperta  sono assolutamente significative", un motivo in più per "essere estremamente diligenti in tutte le nostre verifiche e studi".

    "E' difficile non esultare con questi risultati" gli fa eco il  direttore della Ricerca e Computing del Cern, Sergio Bertolucci, il  fisico italiano a capo di tutte le ricerche del centro di fisica  nucleare di Ginevra. "I dati sono basati su studi realizzati nel 2011 e nel  2012 che sono ancora sotto analisi e la pubblicazione dei risultati di queste ricerche e' attesa per la fine di luglio". I risultati, quindi, sarebbero ancora preliminari poiché molti punti devono essere ancora chiariti tra cui la natura delle nuova particella, se sia in linea con le attese o se invece sia di natura più esotica, nel qual caso, si legge in una nota del Cern “il Bosone di Higgs potrebbe essere un ponte per comprendere il 96 per cento dell'Universo che a noi rimane ancora oscuro".

    Lacrime di commozione sul viso del fisico Peter Higgs. Higgs, che ha preso parte alla conferenza del Cern a Ginevra, è stato il primo a intuire l'esistenza di questa particella che dà la massa a tutte le cose. E oggi è un giorno davvero speciale per lui. "Mai stato cosi' felice" ha sussurato lo scienziato davanti alla standing ovation che la comunità del Cern gli ha tributato. Membro della Royal Society inglese, Peter Higgs, classe 1929, è principalmente noto per la proposta avanzata negli anni sessanta, all'interno della teoria elettrodebole, che mira a spiegare l'origine della massa della particelle elementari in generale e dei bosoni W e Z in particolare. Il noto "Meccanismo di Higgs" ha predetto l'esistenza di una nuova particella subatomica denominata appunto bosone di Higgs, e ormai universalmente nota col soprannome di "Particella di Dio". Con la scoperta di oggi, il meccanismo di Higgs viene ratificato come importante ingrediente del Modello standard.

    Segui la diretta dell'annuncio - Leggi La sfuggente particella di Dio - Leggi A studiare troppo si diventa rimbambiti. Milani contro il Cern di Maurizio Milani