La Corte suprema ha ratificato la legge sanitaria di Obama

La libertà e i broccoli

Giuliano Ferrara

L’Europa è importante, ma i broccoli sono più emozionanti. Dobbiamo commentare una sentenza politicamente comprensibile di ratifica della legge sanitaria di Obama e del Congresso (John Roberts, Chief Justice della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, e altri) alla luce delle feroci e serrate motivazioni in dissenso (Antonin Scalia, Justice, e altri) che sono politicamente e giuridicamente splendide. Spesso ci rassegniamo, da europei, al comprensibile, al realistico, al mediato.

    L’Europa è importante, ma i broccoli sono più emozionanti. Dobbiamo commentare una sentenza politicamente comprensibile di ratifica della legge sanitaria di Obama e del Congresso (John Roberts, Chief Justice della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, e altri) alla luce delle feroci e serrate motivazioni in dissenso (Antonin Scalia, Justice, e altri) che sono politicamente e giuridicamente splendide. Spesso ci rassegniamo, da europei, al comprensibile, al realistico, al mediato. Ma sarebbe un errore, e ne parleremo a lungo nei prossimi giorni, mancare di considerazione, rispetto e perfino amore alle ragioni sfolgoranti che fondano un modo di vivere e organizzare la politica democratico e costituzionale, moderno, diverso da quello che lega il suddito al sovrano.

    I dissenzienti della sentenza licenziata ieri che autorizza l’obbligo di comprare un’assicurazione sanitaria individuale, pena una multa, spiegano i recessi di una storia che cambia. Illustrano i rischi, bollano gli eccessi, ragionano di politica contemporanea con la forza di argomenti filosofici, come facevano i Founding Fathers che hanno scritto Dichiarazione e Costituzione alla fine del Settecento, documenti che ancora oggi illuminano il mondo con una forza superiore a quella della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino originata dalla Rivoluzione francese e alle costituzioni nazionali dell’Europa continentale.
    Il cretino collettivo scriverà che è una vittoria di Obama, e anche noi lo scriveremo perché spesso l’informazione è obbligata a essere un po’ cretina, e magari che è una sconfitta dei conservatori, e anche noi diremo questa scemenza perché eccetera: ma la verità è un’altra, è che nove giudici supremi, con un metodo impeccabile, mettendo su carta argomentazioni immediatamente leggibili e fruibili da chiunque, operando nel più stretto riserbo fino alla decisione pubblicata, e sorprendendo ogni previsione, si sono divisi, hanno fissato uno spartiacque di cultura costituzionale e di civiltà politica, e nel rispetto reciproco hanno votato a maggioranza per un’America più europea, meno liberale, diversa da quella fino ad ora conosciuta. La nostra percezione è che abbia trionfato la correttezza politica, nuova ideologia universale, nuovo idolo totalitario, ai danni della difesa delle prerogative proprie degli uomini liberi, prima di tutto dai pregiudizi, ma è ovviamente un giudizio parziale, appunto, una dissenting opinion.

    Ma perché i broccoli? Perché la faccenda è semplice come un broccolo. Scalia e gli altri dicono che tu non puoi obbligare gli individui, sotto pena di una multa, a comprare i broccoli e a mangiarseli, nemmeno se come governo federale ti riesca di dimostrare che i broccoli hanno una specifica sostanza anticancro e dunque il tuo non comprarli e non mangiarli, visto che la cura sanitaria dei malati è potenzialmente universale, sarebbe un costo che alla fine verrebbe addossato alla collettività. Ci sono mille altre sfumature giuridiche, che partono dal fatto che il Congresso non può risolvere problemi, secondo la Costituzione, se non esercitando poteri legalmente riconosciuti dalla Costituzione stessa. Altrimenti il governo, che per gli americani è quello che per noi è lo stato, diventa onnipotente, almeno virtualmente. Il potere federale di governo e Congresso può regolare il commercio, ma non obbligare al commercio. E la multa (penalty) non può essere spacciata per una tassa (che è la tesi della maggioranza giudicante), perché le tasse e il potere di metterle appartengono al registro della realtà attiva, di ciò che fai, non di ciò che sei libero di omettere, di non fare. Non voglio mangiare broccoli, punto.

    All’europea, applicando un principio della politica machiavellica, presidente e Congresso hanno deciso che bisogna diminuire il costo sociale del welfare sanitario ed estendere il numero degli assistiti, e lo hanno deciso dopo una battaglia radicale, di grande interesse politico e civile, conclusa con una vittoria parlamentare di Obama, le cui premesse affondano lontane e profonde nello spazio mentale e nel tempo di vita dell’America. Alla decisiva verifica costituzionale, in modo perfettamente legittimo, nove giudici a vita hanno prodotto una maggioranza favorevole a questa legge di obbligo a contrarre assicurazione sanitaria; si oppone una minoranza che, all’americana, nega questo potere e fissa la sua negazione in pagine di logica e di principio magnifiche, squillanti, e oggi politicamente vane, nel breve e nel medio termine, domani produttive di resistenza e di contr’attacco democratico e liberale. Per i cretini-cretini, e questo livello speriamo di non attingerlo, ha vinto uno stato buono, paterno e materno, e ha perso una politica cattiva, esclusivista, individualista, incurante del dolore del mondo.

    La dissenting opinion di Scalia e altri è il pegno per il futuro lasciato da una Corte che ha scelto il presente, la soluzione probabile ma non certa di un problema invece della definizione certa e naturalmente astratta, di principio, di un modello secolare di società. L’America ha fatto molto in termini di welfare e great society, non è seconda a nessuno in small e in big governement, la discussione su quel che ha deciso della sua prosperità di destino, e in parte anche di quella mondiale, è aperta e libera; ma non era mai stata autorizzata e convalidata una così forte, simbolica, limitazione della libertà individuale, sposata a una espansione del potere statale, come quella che si realizza con la sentenza del 28 di giugno del 2012.
    Conseguenze politiche sulle elezioni presidenziali? E’ l’aspetto in certo senso minore, vista la vera posta in gioco, e anche il più indecidibile al momento. Obama è certo rafforzato dalla sentenza. Romney, sfidante para-liberal e moderato, autore di un compromesso analogo sulla sanità in Massachusetts, potrebbe non essere colpito come a prima vista si penserebbe. Una reazione liberale e conservatrice alla sentenza e al suo quid profondo può perfino rilanciare il movimento che da sempre, con particolare vigore da più di mezzo secolo, democratici o repubblicani alla presidenza non importa, stimola l’America a non rinunciare per alcuna ragione a sé stessa.
         
     

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.