L'eurofobia e l'asse Gasparri-Di Pietro

Giuliano Ferrara

Se la tua linea è dare addosso a Monti, perché illusoriamente pensi che questo ti rimpannuccerà elettoralmente, la conseguenza è allearti con Di Pietro nella oscura campagna contro il Quirinale. Il senatore Pdl Maurizio Gasparri tiene la capa fresca, come dicono a Napoli, e non si fa problemi ad accreditare il dottore Ingroia, il dottore Di Matteo, cioè i pm palermitani che indagano abusivamente sul nulla, con il conforto di pataccari giudiziari come Massimo Ciancimino portati in palmo di mano da altri pataccari  televisivi per infangare generali dei carabinieri e governi che hanno fatto la lotta alla mafia.

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    Se la tua linea è dare addosso a Monti, perché illusoriamente pensi che questo ti rimpannuccerà elettoralmente, la conseguenza è allearti con Di Pietro nella oscura campagna contro il Quirinale. Il senatore Pdl Maurizio Gasparri tiene la capa fresca, come dicono a Napoli, e non si fa problemi ad accreditare il dottore Ingroia, il dottore Di Matteo, cioè i pm palermitani che indagano abusivamente sul nulla, con il conforto di pataccari giudiziari come Massimo Ciancimino portati in palmo di mano da altri pataccari  televisivi per infangare generali dei carabinieri e governi che hanno fatto la lotta alla mafia. Che parli di Scalfaro o di Napolitano poco importa. Dell’asse Gasparri-Di Pietro, una vera leccornia, fa parte l’indifferenza verso la patria comune, lo sfascismo come metodo per salvarsi dalla concorrenza di Grillo o dalla decomposizione della destra.

    Altra cosa è il discorso sull’euro e sulla possibilità, ieri tempestivamente richiamata nel Foglio e oggi ripresa scandalosamente da Berlusconi, che una linea di opposizione alla moneta unica possa funzionare, come sembra sperare una parte del Pdl, da deterrente verso la politica di austerità senza sviluppo e senza speranza che sarebbe il risultato di una germanizzazione dell’Europa finanziaria. Allo stato delle cose, però, fare fuori Monti alimentando la sonora campagna antiriformatrice della Lega e di Di Pietro, evidente anche nel caso Fornero, sarebbe una deriva senza sbocco per qualunque possibilità della destra di sopravvivere a se stessa come partito credibile di governo. Per ora gridano e poi votano quelle che indicano irresponsabilmente come bojate. Ma non è il metodo giusto per guidare, è il solito metodo per farsi trascinare. Stavolta verso una lugubre prospettiva di colpevolizzazione, sconfitta e desertificazione.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.