Arresti e indagati, tutti i danni del calcioscommesse

Francesco Caremani

“Non enfatizzate gli avvisi di garanzia”, ha sottolineato il pm di Cremona Roberto Di Martino, durante la conferenza stampa che voleva (doveva) spiegare l’azione di polizia che ha coinvolto 95 equipaggi, 250 uomini, in 23 città italiane, all’interno dell’inchiesta Last Bet, avviata appena un anno fa.

     

     

    “Non enfatizzate gli avvisi di garanzia”, ha sottolineato il pm di Cremona Roberto Di Martino, durante la conferenza stampa che voleva (doveva) spiegare l’azione di polizia che ha coinvolto 95 equipaggi, 250 uomini, in 23 città italiane, all’interno dell’inchiesta Last Bet, avviata appena un anno fa.Difficile da credere quando c’è di mezzo il calcio, difficile da credere quando si recapita un avviso di garanzia a Coverciano, la casa della Nazionale italiana, alla vigilia degli Europei, difficile da credere quando i grandi network (televisivi in particolare) sapevano già tutto da domenica pomeriggio.

    Come al solito il paese si divide tra innocentisti e colpevolisti, come al solito ognuno difende la ‘famiglia’ d’appartenenza, come al solito c’è chi vuole la gogna e chi, invece, grida al complotto. Ma la vera anomalia la spiega bene, in pochissime parole, Gilberto Caldarozzi, direttore del Servizio centrale operativo della polizia di Stato: “Il pianeta calcio ha fatto registrare in tre fasi distinte infiltrazioni criminali”. Enormi flussi di denaro partiti da Singapore per conti cifrati in Svizzera e poi riversati su quelli personali, citando in particolare il cosiddetto gruppo dei bolognesi.

    L’accusa più grave, penalmente parlando, è proprio quella di riciclaggio (in concorso), poi c’è l’associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva (eredità di Calciopoli), fino all’omessa denuncia. L’attività investigativa ha coinvolto l’Interpool e l’Europool come accade per la criminalità organizzata, con scambio di documenti tra polizia ungherese e italiana e la rogatoria internazionale, con la Svizzera che si è dimostrata particolarmente collaborativa, la quale ha permesso di scoprire il passaggio di 289.000 e 434.000 euro su un conto facente capo a Giuseppe Signori; la seconda tranche, secondo gli inquirenti, sarebbe servita per manipolare Brescia-Lecce. Perché se è vero che il periodo in questione è la stagione 2010-11, non è vero che l’inchiesta riguarda solamente serie B e Lega Pro, ma anche la A. Di Martino si è soffermato in particolare su Lazio-Lecce: “L’attività investigativa ci ha permesso di appurare che per quella partita c’è stato un guadagno di 2 milioni di euro sulle scommesse e 600.000 sono stati spesi per corrompere i calciatori. Secondo gli ungheresi sarebbero coinvolti i responsabili dei rispettivi club”. Poi c’è il Siena, con sette, otto, partite sotto la lente degli investigatori, che sarebbero state manipolate con il coinvolgimento di giocatori e dirigenti all’epoca tesserati. Di Martino non ha fatto nomi, non serviva.

    E lo schifo, se saranno confermate le accuse, raddoppia, perché al tradimento del tifoso (l’utile idiota da curva) si aggiunge quello dello scommettitore truffato da un’organizzazione criminale che partita da Singapore ha messo radici in molti paesi europei, Italia in testa. Diciamo che se il Messico oggi è considerato un Narco State, noi siamo un Bad Bet State. Antonio Laudati, procuratore capo di Bari, è stato ancora più esplicito dichiarando a France Football: “La criminalità organizzata della città pugliese è stata la prima a prendere contatti con i gruppi dell’Est, albanesi e russi per esempio. Hanno messo in piedi un traffico di stupefacenti, finché non si sono accorti che c’è più denaro sulle scommesse che sulla droga e si corrono molti meno rischi sul piano giudiziario”. Parole confermate dal presidente Uefa Michel Platini che, non a caso, due anni fa aveva lanciato la crociata contro il calcioscommesse, nel disinteresse generale.

    Forse è bene ricordare che l’inchiesta per lo scandalo scoppiato in Germania nel 2009 con partite truccate in nove Paesi europei è ancora in corso. Senza dimenticare quello che nel 2004 ha investito il Porto e il suo presidente Jorge Pinto da Costa; poi ancora Germania, Belgio, Grecia e Turchia. Roberto Di Martino è stato particolarmente dettagliato sui rapporti tra Singapore, ungheresi, slavi e italiani. Nell’inchiesta è finito pure un trolley arrivato alla Malpensa con un peso e ripartito con un chilo in meno, dopo l’incontro tra un singaporiano e un ungherese, forse soldi per truccare le partite. Nell’inchiesta, tra gli altri e tra le altre, c’è anche il Genoa per un’altra partita con la Lazio, si fanno i nomi di Kaladze, Milanetto, Sculli e Criscito. Per quest’ultimo sono entrate a Coverciano le macchine della polizia e il suo Europeo è finito prim’ancora d’iniziare. Ci sono intercettazioni telefoniche, documenti bancari e fotografie che inchiodano alcuni degli indagati. Con una differenza di non poco conto: per la giustizia ordinaria si è innocenti fino a prova contraria, per quella sportiva colpevoli.

    Jean-François Vilotte, presidente dell’Arjel, organismo di controllo del gioco in Francia, sottolinea come il fenomeno sia internazionale e colpisca più discipline: “Cricket, sumo, tennis; nel 2011 sono state registrate scommesse per 13 milioni di euro sul Roland Garros da operatori che hanno il nostro benestare, nel 2008 500 milioni da un solo operatore straniero. Nessuno è immune quando girano tanti soldi”. Poi ci sono i pentiti Gervasoni e Carobbio, ma anche lo sloveno Dino Lalic che si è costituito in Italia. Sottovalutato da molti, pare sia stato lui la gola profonda che ha fatto impennare l’inchiesta Last Bet.

    In questi mesi sono stati fatti tanti nomi, alcuni stralciati, così come una serie di partite inizialmente nominate. Che importa, l’importante è fare presto per le coppe, i campionati, e la giustizia, sportiva e no, in tutto questo cosa c’entra? Poco. Ci saranno recriminazioni, ferite ancora aperte, ma la domanda è sempre la stessa: visto che l’Uefa segnala in tempo reale le gare sospette grazie all’agenzia Sport Radar, perché il calcio italiano viene mortificato in mondovisione per partite di due anni fa?