La visita a sorpresa in Afghanistan a un anno dall'uccisione di Osama bin Laden

Obama torna sul luogo del delitto

Matteo Matzuzzi

Ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è recato a sorpresa in Afghanistan in occasione del primo anniversario dell'uccisione di Osama bin Laden, avvenuta un anno fa ad Abbottabad, in Pakistan. La televisione afghana aveva annunciato già nel primo pomeriggio di ieri l'arrivo di Obama nella base di Bagram, ma la notizia era stata smentita da un portavoce del presidente Hamid Karzai

    Ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è recato a sorpresa in Afghanistan in occasione del primo anniversario dell'uccisione di Osama bin Laden, avvenuta un anno fa ad Abbottabad, in Pakistan. La televisione afghana aveva annunciato già nel primo pomeriggio di ieri l'arrivo di Obama nella base di Bagram, ma la notizia era stata smentita da un portavoce del presidente Hamid Karzai.

     

    Dopo aver siglato con il presidente afghano un accordo di partenariato strategico che fissa i termini dell'assistenza americana a Kabul nel decennio successivo al ritiro (fissato per il 2014), Obama ha tenuto un discorso alla nazione trasmesso in prima serata negli Stati Uniti. "L'epoca delle guerre sta finendo", ha detto, aggiungendo che "la sconfitta di al Qaida, il nostro obiettivo, è ormai vicina". Parlando davanti ai tremila soldati di Washington di stanza a Bagram, Obama ha assicurato che “l’Afghanistan, paese da cui è partito il decennio di conflitti che hanno impegnato gli Stati Uniti rappresenterà anche la fine di questa stagione bellica”.

    Immediata la reazione dei talebani: poche ore dopo la partenza del presidente americano, un'autobomba è stata fatta esplodere davanti al "Green Village", una guest house usata da funzionari internazionali. Almeno sei le vittime.

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.