La manovra del Preside è legge

Redazione

La manovra economica del governo Monti è ufficialmente legge. L'Aula del Senato ha infatti approvato la fiducia con 256 sì, 41 no e nessun astenuto. Palazzo Madama ha approvato senza modifiche il testo licenziato dalla Camera che è stato così convertito in legge. Hanno votato "no" alla fiducia i senatori della Lega, dell'Idv e della Svp, a favore Pdl, Pd, Terzo polo, Udc, Misto, Coesione nazionale-Io Sud. Sono 24 i voti in meno incassati dal governo Monti rispetto alla fiducia ottenuta in Senato il 17 novembre scorso.

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    La manovra economica del governo Monti è ufficialmente legge. L'Aula del Senato ha infatti approvato la fiducia con 256 sì, 41 no e nessun astenuto. Palazzo Madama ha approvato senza modifiche il testo licenziato dalla Camera che è stato così convertito in legge. Hanno votato "no" alla fiducia i senatori della Lega, dell'Idv e della Svp, a favore Pdl, Pd, Terzo polo, Udc, Misto, Coesione nazionale-Io Sud. Sono 24 i voti in meno incassati dal governo Monti rispetto alla fiducia ottenuta in Senato il 17 novembre scorso. Il presidente del Consiglio, lasciando il Senato dopo il voto sulla manovra, ha detto: "La fase due è già cominciata".

    In giornata il senatore dell'Idv, Elio Lannutti, aveva già annunciato che i dodici senatori del partito di Antonio Di Pietro non avrebbero votato la fiducia al governo. Lannutti aveva criticato ''il governo dei banchieri''. Il capogruppo dell'Idv, Felice Belisario: “Noi vogliamo che i sacrifici li facciano davvero tutti, mi auguro che il comportamento del governo ci possa consentire di migliorare i provvedimenti e magari, anche votarli, ma con la consapevolezza che guardano al bene di tutti". Il 17 novembre scorso l'Idv votò la fiducia.

    Intorno alle 12 il premier, Mario Monti, è intervenuto al Senato. Ha definito il decreto “di estrema urgenza”, proponendolo come unica possibilità per l'Italia di affrontare la crisi europea “a testa alta”, e insiste sulla sua idea di crescita solo se supportata dalla “disciplina finanziaria”. A proposito del ruolo dell'Europa il presidente del Consiglio ha parlato di crescita, occupazione e coesione quali obiettivi che l'Unione Europea deve perseguire senza distogliere l'attenzione dai problemi dei cittadini, e senza apparire “fredda nei confronti della società civile”.

    Il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri, durante le dichiarazioni di voto ha detto: "In questa manovra ci sono luci ed ombre , ma voteremo la fiducia perché siamo seri, leali e coerenti e non sono cambiate le condizione per cui non appoggiare più il governo Monti". In mattinata il leader della Lega, Umberto Bossi, interpellato a Bolzano dai cronisti ha detto: "Non sono un mago, ma non penso che il governo possa arrivare al 2013. Come può arrivare fino al 2013? Neppure con il presidente delle Repubblica di supporto come alleato ce la può fare. Soprattutto con manovre come questa".