Girotondo fogliante - Un'espressione geografica/ 13

Avrei voluto, a sinistra, più opposizione di principio al cambio extraelettorale

Marianna Rizzini

No, non mi basta il Bersani riluttante del giorno prima, quello dei retroscena. Da elettore del centrosinistra dico che mi sarebbe piaciuto vedere, a sinistra, una forte opposizione di principio all'idea di un cambio di governo per via extraelettorale, tanto più in un quadro di urgenza in cui bisogna varare le cosiddette misure “impopolari”. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche faccia perplessa nei dibattiti.

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    No, non mi basta il Bersani riluttante del giorno prima, quello dei retroscena. Da elettore del centrosinistra dico che mi sarebbe piaciuto vedere, a sinistra, una forte opposizione di principio all'idea di un cambio di governo per via extraelettorale, tanto più in un quadro di urgenza in cui bisogna varare le cosiddette misure “impopolari”. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche faccia perplessa nei dibattiti.

    Mi sarebbe piaciuto sentire, se proprio si era convinti di non poter percorrere una strada parlamentare e poi elettorale, almeno due parole di irrimediabilità consapevole: non potevamo (o volevamo?) fare altro, ma la regola democratica imporrebbe l'urna. Dicono: figurati, a nessun politico conviene l'identificazione con la stangata, ci vuole il tecnico. E allora delle due l'una: o davvero l'emergenza è assoluta, e allora al politico conviene la lungimiranza anche a costo di perdere terreno sul breve periodo, oppure prevale lo sguardo a stretto raggio e la prospettiva dell'uscita di scena forzosa dell'avversario, e allora che emergenza è.

    Non c'entra il professor Monti in sé, ma pericolosa mi pare la deroga – anche una sola volta, anche nell'allarme, anche per motivi giustificati di grave crisi internazionale – al principio per cui un governo eletto si cambia con il voto dei cittadini. Dicono: ma stavolta non si può ragionare per astratto, l'Italia è alla frutta, gli speculatori speculano, andremo in rovina, tutto è meglio di quello che c'era prima, a qualsiasi prezzo. Ecco, a qualsiasi prezzo no. Non sarà magari sospesa la democrazia (ci sarà comunque un voto parlamentare), ma la politica sì, e a volte le due parole diventano sinonimi.

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    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.