La sfida tv di Telese & Porro e le disavventure del bipolarismo bipartisan

Marianna Rizzini

“L'unico programma che ha l'opposizione dentro”: erano partiti con un'idea ottimisticamente grandiosa di bipolarismo bipartisan, Luca Telese e Nicola Porro, i conduttori di “In onda”, l'approfondimento politico del weekend su La7. Telese rosso e Porro azzurro, Telese al Fatto e Porro al Giornale, Porro che va al trucco e Telese che va di corsa, Telese esageratamente spiccio e Porro esageratamente garbato – ognuno, a inizio programma, fa nel buio il suo editoriale, sagome in piedi nell'ombra come in un film di Hitchcock, e tanti saluti ai puristi dell'una e dell'altra parte.

    “L'unico programma che ha l'opposizione dentro”: erano partiti con un'idea ottimisticamente grandiosa di bipolarismo bipartisan, Luca Telese e Nicola Porro, i conduttori di “In onda”, l'approfondimento politico del weekend su La7. Telese rosso e Porro azzurro, Telese al Fatto e Porro al Giornale, Porro che va al trucco e Telese che va di corsa, Telese esageratamente spiccio e Porro esageratamente garbato – ognuno, a inizio programma, fa nel buio il suo editoriale, sagome in piedi nell'ombra come in un film di Hitchcock, e tanti saluti ai puristi dell'una e dell'altra parte. Siamo il giorno e la notte, dicevano i due a inizio stagione, non senza divertimento da ex colleghi (al Giornale), ma non era poi così vero, ché Porro è un liberal-berlusconiano (vicedirettore del Giornale) dall'allure non berlusconiana (in tv non mena, e se deve dire qualcosa di pesante a Matteo Renzi gli scappa persino da ridere) e Telese è un travaglista di fatto – lavora al Fatto – ma non nell'animo (poca procura, poca questura, poco allarme censura). Praticamente due eretici: uno che litiga con Travaglio e Padellaro per l'inserto satirico del Fatto, l'altro che frequenta ambienti diversi senza troppi steccati (conseguenza: a cena Porro, dice Porro, non parla più di politica).

    Eppure Telese e Porro stanno facendo quello che si è chiesto per anni a tutti i talk show: “Metteteci le due campane, per carità”. E però, una volta che l'altra campana c'è, il cosiddetto “paese reale” grida di orrore – piovono critiche sdegnate su Facebook, sul sito del Fatto, sui blog dei due conduttori. Gli addetti ai lavori, poi, non condividono (sul Corriere Aldo Grasso scrive che i due esasperano “al parossismo” la formula del doppio conduttore e che Telese “prevarica” Porro facendogli fare “la figura dell'uomo di paglia”, e su Repubblica Antonio Dipollina scrive che nel programma “succede poco” e che Porro si “sfila” di fronte alle “nefandezze berlusconiane”).

    I due, forti di un picco di share del 5,33 per cento (domenica 23) e di una media del 3,70, quasi quasi insistono: sabato scorso hanno mandato in onda un servizio su un “indignato di destra” che corre per protesta come Forrest Gump (con l'inviato David Parenzo giù a correre dietro a lui), e pazienza se l'internauta schifato bastona Telese perché parla con quel “servo berlusconiano” di Porro e Porro perché parla con quel “comunista insopportabile” di Telese. Caro Telese ti stai “porrizzando”, ha scritto un ex fan al conduttore rosso. Caro Porro lei deve arrabbiarsi e difendere Silvio, ha scritto un lettore del Giornale al conduttore azzurro – ma c'è anche chi ha dato di “lacchè di Telese” a Porro e di “venduto” a Telese, dell'“impuro” all'uno e dell'“ortaggio” all'altro, e dei “teatranti”a tutti e due. Alla fine la partigianeria obnubilata – o di qua o di là, santo io, reprobo tu – fa da specchio all'impossibilità nazionale a guardare che cosa c'è in mezzo (figurarsi in televisione). E così capita che persino gli ospiti di Telese & Porro si lascino andare allo schematismo (don Gallo dà di “corrotto della casta” ad Antonio Martino e Antonio Martino dà di “pretacchione” a don Gallo, ma il colmo è, dice Telese, “che nessuno dei due pareva sapere chi fosse l'altro”).

    C'è anche il peccato originale, ché Porro e Telese sono accusati in solido di aver “maschilisticamente” favorito “l'epurazione” della ex conduttrice Luisella Costamagna (di sinistra come Telese). Non si può parlare di “avvicendamento”, non si può dire, come fa Porro, che l'ad de La7 Antonio Stella “è arrivato a Stromboli” a “proporre” a Porro la co-conduzione. Sono giunti articoli di fuoco amico contro Porro da Libero e dal Giornale, e critiche dal Corriere su Telese che aveva messo on line la sua versione dei fatti, ritenuta non gentile da Costamagna. (Ciliegina: entrambi i conduttori sono invisi a Emma Marcegaglia)

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.