I grandi saldi delle armi

In Libia saccheggiati i depositi di missili terra aria di Gheddafi

Daniele Raineri

Le “garage sale” sono quelle svendite organizzate nel giardino di casa dalle famiglie americane che vogliono, per l'appunto, sbarazzarsi delle cose che occupano il garage. Ora la Libia costellata di arsenali di un regime che non c'è più è diventata, secondo la disperante battuta in circolazione, la garage sale del secolo per gruppi irregolari – inclusi quelli legati ad al Qaida. Da due giorni 482 missili terra aria da spalla di fabbricazione russa mancano da uno dei magazzini militari abbandonati dalle truppe di Gheddafi a Tripoli.

    Le “garage sale” sono quelle svendite organizzate nel giardino di casa dalle famiglie americane che vogliono, per l'appunto, sbarazzarsi delle cose che occupano il garage. Ora la Libia costellata di arsenali di un regime che non c'è più è diventata, secondo la disperante battuta in circolazione, la garage sale del secolo per gruppi irregolari – inclusi quelli legati ad al Qaida. Da due giorni 482 missili terra aria da spalla di fabbricazione russa mancano da uno dei magazzini militari abbandonati dalle truppe di Gheddafi a Tripoli. Una squadra mista della Cnn e della Ong Human Rights Watch s'è imbattuta in “dozzine di contenitori con scritte in inglese e russo e in inventari d'archivio” che testimoniano la presenza di missili Sa-24 Grinch, l'evoluzione russa del micidiale missile Stinger americano, quello che lanciato dalla spalla di un singolo operatore può abbattere un aereo militare, un elicottero, un drone.

    Negli anni Ottanta gli Stinger consegnati nelle mani dei mujaheddin afghani annullarono il solo vantaggio che l'Armata rossa aveva sui guerriglieri, il dominio dei cieli, e rovesciarono il corso della guerra. La Cia dovette imbarcarsi in un programma costosissimo di recupero dei missili non usati, con il terrore che finissero nelle mani di qualche attentatore e fossero sparati contro un aereo passeggeri – il pericolo dovrebbe essere ormai passato perché le batterie speciali dei missili non sono così longeve. Il grande effetto collaterale, per gli americani, fu che gli avversari – cinesi, russi, nordcoreani – riuscirono a comprarne alcuni esemplari e a costruirne delle copie funzionanti.

    Il Grinch ha prestazioni simili allo Stinger. Grazie al sensore a ricerca di calore che lo guida, ha buone chance di abbattere un aereo militare a quattro chilometri di altitudine. Figurarsi cosa può fare contro un pacioso aereo di linea che viaggia lento su una traiettoria molto più prevedibile. Non è ancora chiaro quanti ne mancano, ma in totale – inclusi quindi anche i missili di diverso tipo – si azzarda una cifra attorno ai ventimila, anche se la Nato in questi mesi ha bombardato e distrutto almeno 600 depositi per disarmare i soldati del colonnello.

    Peter Bouckaert, direttore di Human Rights Watch in Libia, dice alla Cnn che “in ogni città notiamo lo stesso schema quando arriviamo, negli arsenali saccheggiati le prime cose a sparire sono i missili terra-aria. Possono valere molte migliaia di dollari sul mercato nero”. E' la garage sale. Ma gli effetti potrebbero essere drammatici e a lungo termine. “Stiamo parlando di ventimila missili, ho visto automobili stipate – dice Bouckaert – potrebbero trasformare il  nord Africa in una no fly zone”. Considerata la vicinanza delle coste libiche a quelle del sud Europa, il rischio è senz'altro da considerarsi più esteso. L'allarme su una sola cellula armata con missili terra-aria potrebbe costringere al suolo tutto il traffico aereo sul Vecchio continente – l'effetto sarebbe in tutto e per tutto simile alla no fly zone imposta sulla Libia dalle potenze occidentali cinque mesi fa.

    Il SA-24 Grinch è anche in cima alla lista dei desideri dell'Iran. Pochi anni fa gli Stati Uniti negoziarono con i russi la sospensione della vendita al Venezuela perché temevano che il presidente Hugo Chávez lo avrebbe subito passato ai tecnici di Teheran – particolarmente ansiosi di mettere le mani su un buon sistema contraereo, come si può facilmente comprendere.
    Gilles de Kerchove, coordinatore antiterrorismo dell'Unione europea, lunedì scorso ha parlato della possibilità concreta che alcuni missili siano stati ceduti ad al Qaida nel Maghreb. I governi di Ciad e Nigeria hanno detto che alcune armi sono già state contrabbandate dalla Libia nei loro paesi, inclusi missili terra aria SA-7, quindi di una generazione più obsoleta. Lo scorso aprile il generale americano Carter Ham, che dal comando africano del Pentagono (Africom) ha diretto le operazioni in Libia, ha detto: “Per un po' di tempo questo scenario sarà una preoccupazione”.
    Parecchio understatement per ora, ma il sito LiveLeak ha un video in cui una colonna della brigata Tripoli, l'unità di ribelli islamisti che ha conquistato il compound di Gheddafi di Bab al Aziziya, entra in un deposito militare vicino all'aeroporto della capitale e lo svuota di tutto.

    Bouckaert ha lavorato con la stessa identica missione – identificare i pericoli potenziali per la popolazione locale – anche nell'Iraq del 2003, quando dopo l'invasione americana gli iracheni saccheggiarono gli arsenali. “La differenza è che in Iraq i depositi erano molto più piccoli di questi libici, anche se con quel materiale i terroristi hanno fatto migliaia di bombe per anni”. In Iraq le critiche contro i saccheggi furono violente fin da subito. In Libia i media sembrano più lenti di riflessi.

    • Daniele Raineri
    • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)