L'affaire Penati è il solito spregiudicato esercizio del potere

Giuliano Ferrara

Al direttore - I venditori di purezza un tanto al chilo, le anime belle del Pd pensano di essere ora a posto con la coscienza per aver sospeso dal partito Filippo Penati, uno che, premetto, mi fece rabbrividire per alcune affermazioni sugli immigrati, parole a destra del Carroccio. Ma perché invece di giocare a fare il tribunale speciale non si occupano di politica avviando una riflessione sulla selezione della classe dirigente nei partiti e nel loro in particolare?

Leggi La nuova accusa a Penati

    Al direttore - I venditori di purezza un tanto al chilo, le anime belle del Pd pensano di essere ora a posto con la coscienza per aver sospeso dal partito Filippo Penati, uno che, premetto, mi fece rabbrividire per alcune affermazioni sugli immigrati, parole a destra del Carroccio. Ma perché invece di giocare a fare il tribunale speciale non si occupano di politica avviando una riflessione sulla selezione della classe dirigente nei partiti e nel loro in particolare? Ciò che dicono gli imprenditori sestesi è tutto da dimostrare, ma anche se quei racconti corrispondessero alla pura verità, perché Penati avrebbe incassato mazzette? Per diventare coordinatore nazionale, per il partito, tutto, anche per le anime belle. Tutto sommato mi sembra meno peggio Penati rispetto a lor signori della commissione di garanzia (sic!). E ho detto tutto.
    Frank Cimini

    A meno che non ci siano arricchimenti personali, e su quella strada siamo a quanto pare al chilometro zero, e a meno che siano coincidenze senza senso l'intesa con Gavio per la Serravalle, la concomitante corsa coop per la famosa banca, la finale presa di possesso del Pd in coppia con Bersani e con l'appoggio di D'Alema, l'affaire Penati è una storia politica riguardante il solito spericolato esercizio del potere e la sua sospensione, con vergognoso linciaggio ad personam, una colossale ipocrisia chiamata a reggere la solita menzogna sulla politica come arte etica.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.