Problema tecnico al “film sorpresa” e un Boldi inseparabile da Rocco Siffredi

Bassottina

La 68 è ormai oltre metà percorso; è tempo di un bilancio provvisorio. Le opere papabili per un Leone d'oro tra quelle viste finora e sulle quali concordano le foglianti sono: “Tao Jie” (“A Simple Life”) di Ann Hui, “Wuthering Heights” (“Cime tempestose”) di Andrea Arnold, “Carnage” di Roman Polanski, e “Dark Horse” di Todd Solondz. La bassottina sola ha un debole per “A Dangerous Method” di David Cronenberg e per “Shame” di Steve McQueen, e la bipede per “Contagion” di Steven Soderbergh (fuori concorso).

    La 68 è ormai oltre metà percorso; è tempo di un bilancio provvisorio. Le opere papabili per un Leone d'oro tra quelle viste finora e sulle quali concordano le foglianti sono: “Tao Jie” (“A Simple Life”) di Ann Hui, “Wuthering Heights” (“Cime tempestose”) di Andrea Arnold, “Carnage” di Roman Polanski, e “Dark Horse” di Todd Solondz. La bassottina sola ha un debole per “A Dangerous Method” di David Cronenberg e per “Shame” di Steve McQueen, e la bipede per “Contagion” di Steven Soderbergh (fuori concorso). Per le Coppe Volpi candidiamo la straordinaria Carey Mulligan di “Shame” e Kate Winslet di “Carnage”. La sola quadrupede sostiene anche Keira Knightley in “A Dangerous Method”.

    Per gli attori siamo d'accordo su un unico candidato per ora: Michael Fassbender per il suo Carl Jung nel film di Cronenberg. Tra gli altri film visti, siamo d'accordo su “Scialla!”, divertente debutto nella regia dello sceneggiatore Francesco Bruni; la sola cagnetta si è divertita a “Cose dell'altro mondo” di Francesco Patierno (Controcampo italiano). Chi voleva vedere la prima proiezione del “film sorpresa” (sempre cinese se la memoria regge) è rimasto a secco: proiezione cancellata per un problema tecnico che pare riguardi i sottotitoli, fondamentali per la lingua del Regno di Mezzo.

    L'italiano “L'arrivo di Wang” è un film di fantascienza low-low cost dell'eccellente ditta Manetti Bros, con Ennio Fantastichini e una brava Francesca Cuttica. Nel film è Gaia, interprete per un E. T. catturato che parla mandarino (I think): originale e anticonformista. Festa di Vanity Fair allo Spazio Lancia; presenti John Hurt, l'ex Mr. Isabella Rossellini Gary Oldman (“Tinker, Tailor, Soldier, Spy”), Massimo Boldi ormai inseparabile da Rocco Siffredi, nel cast del suo nuovo film. Una cosa che non avremmo mai voluto vedere: in fondo alla piscina dell'Excelsior, il mega logo della Lancia.