Il tracollo può attendere (per poco)

Michele Masneri

Corsa contro il tempo per scongiurare la crisi: sia a livello europeo, dove l'agenda di luglio dell'Unione europea è stata di fatto stravolta per fissare un summit straordinario che forse già venerdì potrebbe riunire i leader dell'Eurozona.

Leggi Non c'è un solo deficit a cui badare. Più che i conti, può la bilancia - Leggi L'INTERVENTO DI DRAGHI E TREMONTI ALL'ABI

    Corsa contro il tempo per scongiurare la crisi: sia a livello europeo, dove l'agenda di luglio dell'Unione europea è stata di fatto stravolta per fissare un summit straordinario che forse già venerdì potrebbe riunire i leader dell'Eurozona, sia a livello italiano, dove ieri l'economia e la politica hanno mostrato un rimbalzo che ha solo parzialmente messo nel cassetto i peggiori timori emersi due giorni fa. Dal vertice Ecofin sono arrivati i commenti rassicuranti di Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, secondo cui “non si è parlato molto dell'Italia, perché il nocciolo della crisi rimane la Grecia”. Anche il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, si è detto fiducioso: “Il pacchetto di misure pluriennali di consolidamento fiscale è accolto con molto favore ed è in linea con le raccomandazioni per raggiungere un pareggio di bilancio nel 2014 e accelerare la riduzione dell'elevato debito italiano”. Intanto però per venerdì non è escluso un vertice straordinario dei leader. Sarà una giornata campale, perché lo stesso giorno verranno rilasciati i dati relativi ai nuovi stress test compiuti dalle banche europee.

    Sul fronte borsistico, ieri i listini sono tornati a respirare: Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell'1,18 per cento, sui massimi di giornata, e tra scambi record in particolare sui titoli bancari, dopo una giornata che si era aperta ancora in balia della grande speculazione ribassista e con Milano che perdeva circa il 5 per cento. Le grandi banche hanno recuperato parte delle perdite di due giorni fa, con Unicredit risalita del 5,89 per cento, Monte dei Paschi del 5,2 per cento, Intesa Sanpaolo del 3,34 per cento.

    Intanto si attendono i risultati degli stress test, che dovrebbero essere positivi per le banche italiane (mentre un simile verdetto non è scontato per gli altri paesi dell'euro). A sostenere i listini sono stati due elementi: in primo luogo l'asta, attesissima, dei Bot annuali, che pur essendosi chiusa con rendimenti in forte aumento (dal 2,147 al 3,67 per cento) e pur riguardando un corrispettivo modesto, ha registrato una domanda superiore di una volta e mezza l'offerta. Anche lo spread rispetto ai titoli di stato tedeschi si è ridotto, dal nuovo record registrato ieri in mattinata (344 punti base) a 287 punti base della sera. Adesso gli occhi sono puntati sulla prossima asta di buoni del tesoro poliennali di domani.

    A incoraggiare i mercati è stata anche la politica italiana, decisa ad accelerare al massimo i tempi della manovra e a rispettare l'appello all'unità del presidente della Repubblica. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto con una nota spiegando che “il paese è impegnato in un forte processo di correzione dei conti pubblici”. Il Cav. ha pure sottolineato che “abbiamo l'Europa al nostro fianco” e che “il governo è stabile e forte, la maggioranza è coesa e determinata”. Ha poi ribadito che le banche italiane sono “solide e al riparo dai colpi che grandi istituti bancari esteri hanno dovuto subire”, grazie anche al fatto che “sono state pronte a rispondere agli inviti ad accrescere ulteriormente la loro capitalizzazione”. “Dobbiamo essere uniti – ha aggiunto Berlusconi – coesi nell'interesse comune, consapevoli che agli sforzi e ai sacrifici di breve periodo corrisponderanno guadagni permanenti e sicuri”. Il Pdl ha fatto sapere che presenterà “soltanto cinque emendamenti alla manovra”.

    Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per accelerare i tempi ha programmato colloqui a tutto campo: ieri sera ha incontrato le opposizioni in Senato e oggi vedrà i rappresentanti delle autonomie locali. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, uscendo dall'incontro con Tremonti ha annunciato che il ministro ha accolto alcune modifiche al decreto legge che, reso “meno ingiusto”, dovrebbe essere approvato da Palazzo Madama entro domani (o venerdì). Il responsabile di Via XX Settembre, durante lo stesso vertice, ha ringraziato le opposizioni “per il senso dello stato” che hanno dimostrato.

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