Ascari o no

Troppe cretinerie, ma i Responsabili hanno un futuro (nel Pdl)

Salvatore Merlo

Il sostantivo “imbecillità” fa capolino nelle parole del più responsabile dei Responsabili, Silvano Moffa, quando commenta certe esternazioni di colleghe e colleghi recentemente promossi a sottosegretari da Silvio Berlusconi.

Leggi Perché i Responsabili dicono tante scemenze in libertà? di Giuliano Ferrara

    Il sostantivo “imbecillità” fa capolino nelle parole del più responsabile dei Responsabili, Silvano Moffa, quando commenta certe esternazioni di colleghe e colleghi recentemente promossi a sottosegretari da Silvio Berlusconi. Il sottosegretario al Welfare che ammette di non sapere nulla del Welfare, la sottosegretaria allo Sviluppo che (si) imbroglia sull'energia nucleare, l'ex giornalista parlamentare che reclama la poltrona in quanto giusto compenso. “A furia di sentirsi dare del ‘venduto', c'è chi finisce con il crederci. Ma non è andata così”, dice Moffa, che incarichi non ne ha pretesi e non ne vuole, che coltiva la “continenza verbale” come virtù dello spirito (prima che della politica) e per questo il fatidico 14 dicembre 2010, non senza soffrire, dopo una vita in An, ha lasciato Gianfranco Fini in punta di piedi, votando la fiducia al governo Berlusconi.

    E di insulti se n'è presi. “I Responsabili nascono da lì, da un gesto che aveva dignità politica e che tuttavia per molti non è stato facile. Quel giorno abbiamo impedito il sovvertimento della volontà popolare. I Responsabili sono una cosa seria, o forse devono tornare a esserlo. Il mercimonio delle poltrone? Ogni gruppo della maggioranza è rappresentato anche al governo. Ma di che stiamo parlando?”. Moffa, che come ai tempi del Msi si comporta ancora da uomo della macchina di partito, e forse per questo non ama le auto blu e alla ribalta dei giornali preferisce l'ombra del Palazzo, sembra crederci quando immagina che il coacervo scombiccherato di Scilipoti e Pionati, di Melchiorre e Calearo, possa diventare “un soggetto politico federato al Pdl dopo le amministrative. Ne abbiamo parlato con Berlusconi”. Ma ne fa anche una questione di stile, di vecchio stile: “Per non essere chiamati ‘ascari' bisogna cominciare dal non comportarsi come tali”. Silenzio e lavoro, quasi una regola benedettina. “La Lega ci vede male perché siamo terroncelli, e invece dovremmo rassicurare Bossi, dirgli che non siamo l'Udc e che noi le riforme le vogliamo fare. Tutte. Compresa una riforma elettorale che restituisca peso alla rappresentanza parlamentare”.

    C'è responsabile e responsabile, dunque. Forse Moffa, così diverso dagli altri, è allora un irresponsabile? “Non sono il solo a pensare che si debba fare politica, rilanciare l'iniziativa di governo e conservare un profilo di presentabilità. I Responsabili sono molto meglio di quello che non si dica e scriva sui giornali. Nonostante la cretineria e l'ingenuità di qualcuno”. Dopo le amministrative il Pdl pensa di cominciare i più volte rinviati congressi. Se ne farà anche uno nazionale. “I Responsabili, o parte di essi, dovranno entrare nella galassia del Pdl. Con un patto federativo”, dice Moffa, che questa idea la coltiva assieme a un altro grande silenzioso tra gli ex di An ed ex finiani, Pasquale Viespoli. Li unisce un'antica militanza missina, la comune amicizia con il sottile tessitore della politica romana Andrea Augello, e una certa idea, più praticata che teorizzata, di galanthommerie.

    “Manca poco. Dopo le amministrative si vedrà se l'iniziativa responsabile, con tutti i suoi limiti, può diventare l'embrione di una terza forza del centrodestra”. Chissà. Pare complicato anche ai più ottimisti tra i sostenitori del Cavaliere. “Non sono entrato in questo gruppo parlamentare per coltivare interessi di potere personale. E chi tra di noi ha offerto questa impressione ha sbagliato. Siamo a un punto di svolta: il Pdl va verso una nuova articolazione di tipo federativo, chi vorrà tra i Responsabili potrà rientrarci. O si fa così, oppure il rischio è che si sfilacci tutto. Non solo i Responsabili, ma il Pdl stesso”.

    Berlusconi ieri ha annunciato un altro rimpasto e una legge, nel prossimo Cdm, che aumenta i posti per sottosegretari e viceministri. “Dalle mie parti non si avanzano richieste. Anzi, non mi interessa proprio”. Dicono che il 14 dicembre scorso alcuni deputati del Pdl, corteggiati dall'Udc e da Fli, avessero avanzato richieste del tutto simili a quelle di alcuni Responsabili. “Consiglio a tutti di fare il loro lavoro di parlamentari al meglio finché si può. Non è detto che le liste elettorali rimangano bloccate per sempre”.

    Leggi Perché i Responsabili dicono tante scemenze in libertà? di Giuliano Ferrara

    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.