Polemiche

DEL DIRITTO DI RIDERE E SORRIDERE

Giuliano Ferrara

Era inevitabile: neopuritani e islamici, ché di questo è fatta l'ideologia radicale del disprezzo verso l'Italia di Berlusconi, dovevano prima o poi attaccare il diritto di ridere e di sorridere. Lunedì un Ezio Mauro immusonito, molto piemontese, molto Giornalista collettivo, nel corso della riunione di redazione di Repubblica, trattava l'autoironia del Cav. come “un'arma di distrazione di massa”.

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    Era inevitabile: neopuritani e islamici, ché di questo è fatta l'ideologia radicale del disprezzo verso l'Italia di Berlusconi, dovevano prima o poi attaccare il diritto di ridere e di sorridere. Lunedì un Ezio Mauro immusonito, molto piemontese, molto Giornalista collettivo, nel corso della riunione di redazione di Repubblica, trattava l'autoironia del Cav. come “un'arma di distrazione di massa”. Mercoledì la sua editorialista Barbara Spinelli, incorrendo in un innocente ma significativo plagio dalla letteratura fogliante (era successo anche al magnifico Giovanni Sartori con il Sultanato berlusconiano) convocava la patafisica, che in Alfred Jarry (1873-1907) è “la scienza delle soluzioni immaginarie” in un sapore avanguardistico e postmoderno di “virtualità”, ma non per ridere del grottesco Ubu Roi, come è capitato a noi lettori spassionati del barocchismo satirico e delle parodie possibili del Cav., bensì per piangere sulla sorte ria del paese stregato dal suo Arcinemico. Che due palle. La “serietà al governo”, nota formula con cui Romano Prodi vinse le elezioni del 2006 e perse la maggioranza ad opera di un magistrato antimastelliano di Santa Maria Capua Vetere, ha già dato prova di sé con il “pianto dei ricchi” e la “bellezza delle tasse” esaltati dalla compianta Rifondazione comunista e dal compianto Tommaso Padoa-Schioppa. Stiamo provando qualcosa di diverso, per volontà del popolo e del Parlamento. Se tra un insulto e l'altro, una rissa e l'altra, ci lasciate il piacere di ridere e sorridere, anche delle nostre disgrazie, ve ne saremo infinitamente grati. 

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.