Omofollia

Annalena Benini

E' una grande idea, quella del presidente del Consiglio: per uscire da una situazione imbarazzante, tirare fuori una battuta omofoba. “Meglio appassionarsi alle belle ragazze che essere omosessuale”, è una ridicolaggine cosmica, in concorso con il vecchio e ormai storico, quasi poetico “meglio fascisti che froci” di Francesco Storace e con il più recente e surreale “essere gay è come non pagare le tasse”, di Rocco Buttiglione.

    E' una grande idea, quella del presidente del Consiglio: per uscire da una situazione imbarazzante, tirare fuori una battuta omofoba. “Meglio appassionarsi alle belle ragazze che essere omosessuale”, è una ridicolaggine cosmica, in concorso con il vecchio e ormai storico, quasi poetico “meglio fascisti che froci” di Francesco Storace e con il più recente e surreale “essere gay è come non pagare le tasse”, di Rocco Buttiglione. Ed è come sempre superabile soltanto dalle reazioni indignate alla battuta infelice: la videolettera di Nichi Vendola (in quanto videolettera, e in quanto gesticolata e recitata con aria intensa per più di tre minuti e finita leggendo: “Cordialmente, tuo Nichi Vendola”) e il comunicato dell'ArciLesbica: “Berlusconi è drogato di viagra, un avanzo del maschio di prima del femminismo, un vecchio porcaccione di quelli che riempivano i bar di una volta; mi rammarico che esistano donne che per soldi sopportano il ribrezzo di fare orge con lui e i suoi decrepiti complici” (mancava soltanto: peni rugosi).

    Silvio Berlusconi, tra l'altro, non è per nulla omofobo, anzi è il massimo dell'omosessualità sdoganata: le sue televisioni da anni coltivano allegramente e professionalmente la gaiezza, sotto forma di opinionisti, conduttori, commentatori, direttori, ospiti, protagonisti; ha introdotto un modello estetico omosessuale di grande successo, una tentazione a cui è difficile resistere (che Berlusconi l'abbia fatto intenzionalmente per sgominare i concorrenti, per restare l'ultimo esplicito eterosessuale sulla faccia della terra e sentirsi ancora di più Marlon Brando – che però era anche un po' gay – per ora non è dato sapere, ma forse in una delle prossime terribili battute il premier svelerà anche questo). Mentre molte signore si disperano e scoprono che perfino Fabrizio Corona allo sguardo seducente di una ragazza preferisce lo sguardo seducente e tutto il resto di un signore molliccio, Silvio Berlusconi si inorgoglisce e gonfia il petto nell'affermare la propria appartenenza alla specie in estinzione degli uomini che amano le donne (osservando le foto delle signorine coinvolte nelle ultime festose vicende di Berlusconi, poi, si potrebbe scrivere un saggio anche su questo nuovo modello estetico gonfiato sempre più alla maniera dei transessuali).

    La redazione, compatta, ha sbattuto la testa contro il muro quando ha ascoltato la nuova dichiarazione del presidente del Consiglio, alcuni hanno tentato il suicidio impiccandosi con i fili dei computer alle luci al neon, altri gettandosi dalla finestra del piano ammezzato, altri ancora ingoiando tutte le copertine dei libri arrivati oggi, e nessuno intende difendere o giustificare la boutade. Ma è chiaro che Silvio Berlusconi non l'ha detta in senso omofobico, ovvero di paura o disprezzo verso gli omosessuali, ma solo in senso egocentrico: non sono gay, ragazze, in caso non l'aveste ancora notato.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.