Spiritosaggini sui “finiani”, ma ci vorrebbe anche qualche lacrimuccia

Giuliano Ferrara

Sono certo che vi stiate rendendo conto, voi Pdl, del casino in cui vi siete cacciati. Per non aver trattato la questione come un ordinario problema politico, per non aver  costruito un dialogo a sorpresa, spiazzante, fantasioso, badando al sodo, a quel sodo che il Fini contestatore non aveva mai messo in discussione.

    Al direttore - Poveri finiani! Per tanti mesi abbiamo costretto fior di democratici, abituati nel Msi e in An a contestare liberamente Gianfranco Fini, a vivere come sudditi in un regime dittatoriale che impediva loro di esprimere le proprie opinioni. Virtuose madri di famiglia hanno subito l'onta di avere colleghe (veline di professione) disposte a prostituirsi pur di essere elette. Integerrimi professionisti dell'antimafia e avversari delle organizzazioni criminali hanno dovuto sopportare che a un onesto cittadino come Spatuzza non sia stata riconosciuta la protezione a cui aveva diritto per i meriti acquisiti nella denuncia delle colpe del “caimano”. E che dire dei tagli imposti da Giulio Tremonti che loro avrebbero voluto evitare e dell'imbarazzo che provano quando incrociano i precari della scuola? E pensare che noi non ci eravamo accorti di nulla.
    Giuliano Cazzola

    Spiritoso. I finiani saranno touché. Però sono certo che vi stiate rendendo conto, voi Pdl, del casino in cui vi siete cacciati. Per non aver trattato la questione come un ordinario problema politico, per non aver  costruito un dialogo a sorpresa, spiazzante, fantasioso, badando al sodo, a quel sodo che il Fini contestatore non aveva mai messo in discussione e non mette in discussione neanche adesso (leadership di B., e sua difesa dall'aggressività giudiziaria), avete: a) perso la maggioranza alla Camera, b) offerto a Bossi l'occasione di spernacchiare un po' tutti. Un capolavoro.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.