A Venezia c'è chi parla con la Madonna e chi legge il Foglio sull'iPad

Bassottina

Allagati e inagibili: sala stampa, photocall e sala accrediti del Casinò per il violento nubifragio con grandine. I giornalisti restavano ai computer a fotografare le cascate d'acqua che piovevano dal soffitto sui cavi elettrici: sono stati portati via a viva forza. All'Excelsior per il lancio del numero di Sette dedicato al cinema e alla tecnologia 3D, Ferruccio de Bortoli e Giorgio Di Piazza raccontavano alla platea di vip gli splendori delle foto mosse del supplemento, da guardare con gli occhialini gadget.

    Allagati e inagibili: sala stampa, photocall e sala accrediti del Casinò per il violento nubifragio con grandine. I giornalisti restavano ai computer a fotografare le cascate d'acqua che piovevano dal soffitto sui cavi elettrici: sono stati portati via a viva forza. All'Excelsior per il lancio del numero di Sette dedicato al cinema e alla tecnologia 3D, Ferruccio de Bortoli e Giorgio Di Piazza raccontavano alla platea di vip gli splendori delle foto mosse del supplemento, da guardare con gli occhialini gadget. Li abbiamo inforcati e tolti subito: le foto erano meglio sfocate. All'uscita Francesco Ventura (Beni culturali), Cristina Bomba (dell'omonima chic-boutique romana), Lino Jannuzzi e altri hanno chiesto conto dell'assenza del Fogliuzzo da troppe edicole del Lido quel giorno; molto gratificante l'attaccamento dei festivalieri al nostro giornale. Solo Paolo Giaccio e Camilla Baresani sorridevano contenti: l'avevano letto sull'Ipad. (I giornali cartacei sono in via d'estinzione, i contenuti no).

    Affollata la conferenza stampa per “Somewhere”. Durante il film il pubblico di critici sghignazzava alle ineffabili domande di loro omologhi sullo schermo al protagonista, un attore famoso; come se loro non facessero domande altrettanto sciocche (infatti era satira a loro spese). La prima, lunga “perla” sollecitava la Coppola a disquisire sulle poche registe femmine blablabla. La cineasta, succinta come i fratelli Coen e quelli bravi in generale, ha sussurrato: “Rispetto ai tempi miei, oggi ce ne sono molte di più.” Si consiglia ai padri divorziati di vedere l'ottimo “Somewhere”, meglio se in compagnia dei figli. Molte le battute cattive su “Miral”, una lettera d'amore di Julian Schnabel alla compagna Rula Jebreal, i.e.: “Non era meglio se le regalava un brillante?” Se ne sono sempre dette tante di cattiverie sulla bellissima ex anchorwoman di La7, israeliana di origine araba (o palestinese, per pol. corr.); ora che è a fianco di uno degli artisti più dotati e celebri del mondo, c'è una gara di piaggeria per farsela amica: nulla di nuovo sotto il sole. Nel film, però, poteva dire che la scuola che è stata la sua salvezza era cristiana.