Travel sex

Annalena Benini

Prima di partire si passa in libreria a comprare una guida del luogo in cui si andrà, si chiede consiglio agli amici, ci si fa indicare un ristorante e una spiaggia non per turisti, ci si illude di essere viaggiatori e non turisti. Ora prima di partire bisogna comprare anche la guida del sesso. Si chiama appunto “Travel sex!”, sottotitolo: “Dove andare, cosa dire e cosa fare per non correre rischi neanche in vacanza”.

    Prima di partire si passa in libreria a comprare una guida del luogo in cui si andrà, si chiede consiglio agli amici, ci si fa indicare un ristorante e una spiaggia non per turisti, ci si illude di essere viaggiatori e non turisti. Ora prima di partire bisogna comprare anche la guida del sesso. Si chiama appunto “Travel sex!”(Giunti, in collaborazione con la Società italiana di ginecologia e ostetricia), sottotitolo: “Dove andare, cosa dire e cosa fare per non correre rischi neanche in vacanza”. Pare che d'estate succedano parecchie cose, soprattutto lontano da casa: ragazzi e ragazze molto giovani e presi dal divertimento non si accorgono che è così che nascono i bambini. Qui non si accetta la discriminazione anagrafica e si pretende di estendere il bignami del sesso estivo a tutti quelli che partiranno per le vacanze.

    Secondo “Travel sex!” la cosa essenziale è riempire la valigia di preservativi e pillole anticoncezionali, perché è certo che in ogni luogo incontreremo orde di uomini (e donne) pronti a tutto per averci, e in Cina i foglietti con le indicazioni sono in cinese. C'è comunque un dizionario in molte lingue (“le domande scacciaguai”), da usare in circostanze intime: “Bir preservatifi n var mi? Preservatifiz cinsel iliskiye giremeyiz”, dirà senza imbarazzo, leggendo a voce alta la guida del sesso, la ragazza italiana che si trovi in Turchia in compagnia di un focoso turco, e lui correrà al più vicino distributore. Mentre in Svezia è prevista la consegna rapida a domicilio per chi sia rimasto senza. Se invece si va in Norvegia e il rimorchiatore propone di lasciarsi andare alla passione in un bar, è bene sapere che forse ha messo una telecamera: Fuckforest è un gruppo norvegese che fa sesso in luoghi pubblici e vende i filmini per aiutare la lotta alla deforestazione (le ecologiste dovranno sentirsi in dovere di sostenere la giusta causa).

    Se siete uomini e andate in Sudafrica, sappiate che le donne Bulungo dei Boscimani non camminano se non portate in spalla dagli uomini: scendono o si mettono a terra solo quando desiderano un rapporto sessuale che l'uomo non può assolutamente rifiutare (niente scuse: stanchezza, mal di testa, ginocchio della lavandaia non valgono e non sono previsti nel dizionario allegato, probabilmente la pena prevista per il “no” è la morte). Per i competitivi, quelli che passano il tempo a organizzare tornei di beach volley e di qualunque cosa: in una località balneare in Croazia si disputa un campionato europeo di velocità d'indossamento di preservativi. Chi sta ancora esultando per l'eliminazione della Francia dai Mondiali di calcio soffrirà nello scoprire che i francesi sono al primo posto nel mondo per numero annuale di rapporti sessuali (137) e non hanno quindi bisogno di nessun manuale di travel sex.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.