Money League/13

Chi ha già vinto tra Inter e Bayern prima di scendere in campo

Francesco Caremani

E' Inter-Bayern Monaco, è Italia-Germania, con tutto l'immaginario collettivo che è cresciuto intorno, dagli anni Settanta in poi. Ma le due squadre che si affronteranno sabato sera al Santiago Bernabeu di Madrid poco hanno da spartire con struggenti amarcord pedatori. Esse rappresentano l'evoluzione della specie in mano a due allenatori uguali e diversi, sicuramente preparati e attenti al dettaglio, che cercheranno di superarsi con le armi affinate per tutta la stagione. In palio non c'è solo la storia, cioè eguagliare il Barcellona di Guardiola 2008-09 che ha vinto tutto, ma anche prestigio e soldi.

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    E' Inter-Bayern Monaco, è Italia-Germania, con tutto l'immaginario collettivo che è cresciuto intorno, dagli anni Settanta in poi. Ma le due squadre che si affronteranno sabato sera al Santiago Bernabeu di Madrid poco hanno da spartire con struggenti amarcord pedatori. Esse rappresentano l'evoluzione della specie in mano a due allenatori uguali e diversi, sicuramente preparati e attenti al dettaglio, che cercheranno di superarsi con le armi affinate per tutta la stagione. In palio non c'è solo la storia, cioè eguagliare il Barcellona di Guardiola 2008-09 che ha vinto tutto, ma anche prestigio e soldi, elementi che ormai nel calcio vanno a braccetto, con i tedeschi pronti a soffiarci la quarta squadra in Champions per le prossime stagioni.

    In campo scenderanno anche due modelli economici diversi che al momento sembrano dare identici risultati sportivi e la Champions regalerà 40 milioni di euro alla vincitrice e 35 alla perdente, vocabolo preso dal lessico dei due allenatori.
    La differenza fondamentale sta nello stadio, di proprietà quello del Bayern Monaco, in affitto dal comune di Milano quello dell'Inter: da una parte una ricchezza patrimoniale che genera profitti (290 milioni di euro la scorsa stagione, dai 190 del 2005), dall'altra una spesa che grazie ad abbonati e spettatori genera il 14 per cento del fatturato nerazzurro, contro il 21 per cento di quello dei tedeschi.

    Inversamente proporzionale ai diritti televisivi che per l'Inter rappresentano il 59 per cento del fatturato, per il Bayern solo il 24 per cento: ovvio se la gente va allo stadio non sta davanti alla televisione. Il dato micro rispecchia quello macro della serie A nei confronti della Bundesliga, che a metà stagione aveva fatto registrare una media di 42.630 spettatori contro i 25.169 del campionato italiano. Troppe partite in televisione e stadi obsoleti e il tifoso come per magia scompare dagli spalti e riappare davanti allo schermo. Non a caso l'Inter ha già pronto il progetto per l'impianto di proprietà. La struttura commerciale del Bayern Monaco è decisamente migliore di quella dei nerazzurri, lo dicono anche i debiti (431,55 milioni di euro al 30 giugno 2009, di cui 48,3 verso le banche, contro 66,34 milioni di crediti). Alla stessa data i tedeschi sopravanzano i nerazzurri anche nella classifica dei ricavi: 289,5 milioni contro 196,5 (fonte Deloitte), conquistando la quarta posizione contro la nona.

    I biancorossi prendono 20 milioni l'anno dalla Deutsche Telekom, hanno 450 articoli per il merchandising, vendono 220.000 copie del magazine ogni volta che giocano in casa e lo smercio delle maglie dei giocatori già nel '99 aveva fruttato 128 milioni di euro, senza contare l'Allianz Arena. Oggi gli introiti commerciali del Bayern ammontano a 159,3 milioni di euro, quelli dell'Inter a 52,6. Nonostante questo Samuel Eto'o è il quarto giocatore più pagato al mondo con 10.500.000 milioni l'anno, con la stessa cifra il Bayern Monaco paga Robben (5,5, 31°) e Ribery (5, 42°). In questa speciale classifica l'Inter non la batte nessuno visto che Mourinho, con 11 milioni di euro l'anno, è “un uomo solo al comando”, contro i 5,3 di Van Gaal, solo decimo (fonte France Football). I nerazzurri hanno speso 90.500.000 milioni per la campagna acquisti contro i 74.700.000 del Bayern Monaco, rispettivamente quarti e quinti (fonte futebolfinance.com). Certo sempre meglio del Real Madrid che ne ha spesi 257.400.000 e del Manchester United, 139.300.000, collezionando "zeru tituli".
    In fondo i modelli economici dei due club rispecchiano quelli dei rispettivi movimenti, anche se l'Inter ha presentato un patrimonio negativo di 28,32 milioni e se non ci fosse il sostegno finanziario di Moratti sarebbe prossima al fallimento.

    In fondo il sorpasso in Champions non è un caso, la Bundesliga è sotto i riflettori degli analisti grazie ai bilanci sani e a un arricchimento costante, anche se in Inghilterra lo considerano basso rispetto alle performance sportive ed economiche. Ma sabato notte tutto questo non conterà, per novanta minuti e oltre, festeggiamenti compresi, i tifosi saranno ipnotizzati solo dalle gesta dei propri beniamini ed elettrizzati o depressi dal risultato finale. I biancorossi inseguono la loro quinta coppa, i nerazzurri la terza, i primi hanno perso tre finali, i secondi due, l'ultima trentotto anni fa, ma hanno più fame e sono oggettivamente più forti. Inter e Bayern Monaco si giocano la storia e nessuno dei due vuole arrivare secondo, perché come soleva dire un coach di basket americano: "… indicami un uomo che è arrivato secondo e ti farò vedere un perdente". Musica per le orecchie di Mourinho e Van Gaal.

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