Pendenza Veronica

Annalena Benini

Poiché di questa vicenda non oseremmo mai parlare in privato, abbiamo pensato che sia meno inelegante farlo in pubblico. Naturalmente non siamo per nulla preoccupati e non è questo il primo dei nostri affannosi pensieri (dobbiamo salvare la Grecia, le isole, la Spagna, far schizzare la Borsa, ridare vita all'euro, finire di tappare il buco nell'ozono), ma ci chiedevamo, per pura affettuosa curiosità e senza alcuna angoscia o drammatizzazione […]

    Poiché di questa vicenda non oseremmo mai parlare in privato, abbiamo pensato che sia meno inelegante farlo in pubblico. Naturalmente non siamo per nulla preoccupati e non è questo il primo dei nostri affannosi pensieri (dobbiamo salvare la Grecia, le isole, la Spagna, far schizzare la Borsa, ridare vita all'euro, finire di tappare il buco nell'ozono), ma ci chiedevamo, per pura affettuosa curiosità e senza alcuna angoscia o drammatizzazione: chissà se gli splendenti avvocati, dopo aver sistemato le pecorelle di Macherio, i pastori, i giardinieri, le serre, i servizi di trasporto da un capo all'altro del parco, gli spiccioli per le piccole spese, in un momento di tranquillità, a fine giornata, sorseggiando champagne, ammirando un tramonto lombardo, ascoltando musica sinfonica, avranno avuto modo di pensare a che fine facciamo noi, il Foglio, cioè quel trenta per cento circa di proprietà della signora Veronica.

    Non è importante, per carità, l'unica cosa che conta è che l'accordo fra Veronica Lario e Silvio Berlusconi sia vicino, che la divisione patrimoniale stia avvenendo in un clima di amichevole serenità, senza guerre fra gli eredi, senza lo scontento della signora, senza recriminazioni e spiacevolezze, senza troppe cicatrici dell'anima. Non potremmo essere più sollevati nell'apprendere che sta andando tutto per il meglio (anche se la servitù di Macherio non è sempre impeccabile, purtroppo non ci sono più le cameriere di una volta, ed è un problema serio che coinvolge almeno un centinaio di persone – noi qui siamo molti ma molti meno, una trentina scarsa: regaliamo alle scuole, alle carceri e alle chiese i libri in eccesso, puliamo le scrivanie, fumiamo solo per strada).

    Non abbiamo smesso di sperare, essendo inguaribili sentimentali, in un lieto fine, in una riconciliazione a sorpresa (o almeno in qualcosa che si avvicini alla trama di “E' complicato”, con Alec Baldwin e Meryl Streep, la cui casa nel film non è paragonabile, si sa, ma è quanto di più simile la fantasia ci consenta di immaginare riguardo a Villa Belvedere), però nel rispetto assoluto delle scelte di una vita restiamo in disparte, la morte nel cuore e il portamento eretto. Volevamo soltanto sapere, fantozzianamente, ottativamente, inginocchiatoiamente, se per caso qualcuno ha pensato anche alla quota editoriale del Foglio (dopo la vasca dei pesci rossi, dopo le tovaglie di Fiandra). Non per disturbare, non per essere inopportuni, sfacciati, presuntuosi, insolenti: se la signora Veronica, ben consigliata dai suoi avvocati, decidesse di tenerci con sé, le saremmo eternamente grati (e ci impegneremmo a fondo per continuare a strapparle, di tanto in tanto, un sorriso), ma qualunque decisione ci coglierà luminosi e quieti, nella posizione yoga del Saluto al Sole.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.