Che ve ne sembra della rissa?/ 1

Uno strappo cui ancora si può rimediare, ma la politica non è una scampagnata

Angelo Mellone

Allo strappo tra il Cav. e Fini si può rimediare ancora, con gli attrezzi propri dell'armamentario che rende la politica una cordiale intesa tra uomini, un patto pubblico, e non una scampagnata dove per forza si deve essere amici. Ci si associa in un partito per raggiungere comuni obiettivi di governo della cosa pubblica, e i due leader del centrodestra, quello carismatico e ipertrofico e quello più composto e istituzionale, devono decidere di questo: se questi obiettivi esistono, sussistono e persistono (secondo chi scrive, esistono: eccome). Ognuno dei due ha spade da gettare sulla bilancia del chiarimento.

    Il primo intervento della serie "Che ve ne sembra della rissa?"

    Allo strappo tra il Cav. e Fini si può rimediare ancora, con gli attrezzi propri dell'armamentario che rende la politica una cordiale intesa tra uomini, un patto pubblico, e non una scampagnata dove per forza si deve essere amici. Ci si associa in un partito per raggiungere comuni obiettivi di governo della cosa pubblica, e i due leader del centrodestra, quello carismatico e ipertrofico e quello più composto e istituzionale, devono decidere di questo: se questi obiettivi esistono, sussistono e persistono (secondo chi scrive, esistono: eccome). Ognuno dei due ha spade da gettare sulla bilancia del chiarimento. Il Cav. contesta a Fini l'attitudine ripetitiva al mugugno e il continuo frondismo. L'altro gli replica che i finiani hanno sempre lealmente appoggiato la politica berlusconiana, digerendo anche cose non proprio di destra come lo scudo fiscale e il legittimo impedimento, ma che il Pdl non può subire passivamente la baldanzosità della Lega nord.

    Forse, in questo scenario, considerando le elezioni
    una soluzione improbabile e lontana, la costituzione di un gruppo autonomo legato a Fini e all'idea di una destra repubblicana e istituzionale può addirittura costituire un utile contrappeso all'esuberanza leghista nella definizione della politica di maggioranza. Ai dirigenti del Pdl va intanto posto seccamente il tema del destino del partito: senza Fini, il Pdl perderebbe l'unico potenziale nuovo leader unitario del centrodestra e si condannerebbe a una veloce biodegradabilità, legando ancor di più il suo avvenire alla sola biografia politica del Cav. L'anticamera dello spappolamento a medio termine.