Che ve ne sembra della rissa?/ 8

Berlusconi ha preso alla lettera il “Teorema” di Ferradini, e Fini adesso è una donna ferita

Annalena Benini

Silvio Berlusconi ha messo in pratica ai danni di Gianfranco Fini, alla lettera, il teorema di Marco Ferradini: “Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo e quando la chiami, fallo come fosse un favore. Fa' sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà”. Si è specializzato soprattutto nella parte resa immortale da Aldo, Giovanni e Giacomo: “Cerca di essere un tenero amante, ma fuori dal letto nessuna pietà”. Il presidente della Camera è senza dubbio molto virile, come dimostrano il giubbotto di pelle e gli occhiali da sole, ma adesso è una donna ferita.

    L'ottavo intervento della serie "Che ve ne sembra della rissa?"

    Silvio Berlusconi ha messo in pratica ai danni di Gianfranco
    Fini, alla lettera, il teorema di Marco Ferradini: “Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore, non farti vivo e quando la chiami, fallo come fosse un favore. Fa' sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà”. Si è specializzato soprattutto nella parte resa immortale da Aldo, Giovanni e Giacomo: “Cerca di essere un tenero amante, ma fuori dal letto nessuna pietà”. Il presidente della Camera è senza dubbio molto virile, come dimostrano il giubbotto di pelle e gli occhiali da sole, ma adesso è una donna ferita. Si è sentito messo da parte, sminuito, abbandonato, e ha reagito con una piazzata: ha minacciato di fare le valigie e andarsene. Ha rinfacciato al Cav. di avere festeggiato la vittoria di Roberto Cota senza invitarlo e anzi di avere deciso le riforme in quell'occasione, in mezzo alla baldoria, cori da stadio e ore piccole, mentre lui restava a casa a occuparsi delle bambine accanto al telefono muto (è triste immaginare Fini che controlla i messaggi in segreteria, le email, gli sms e si sfoga con Italo Bocchino: “Questa volta me la paga, ho una dignità, io, non sono come le altre”).

    Berlusconi, uomo dall'ego smisurato, continua a fare il duro perché è convinto che finirà come nella canzone: “E allora sì vedrai che ti amerà, chi meno ama è il più forte, si sa”. Millenni di storia sentimentale confermano che è quasi sempre così (vincono i cattivi), ma millenni di piazzate recriminatorie spiegano che la moglie oltraggiata e scassacazzi trova sempre un modo per vendicarsi. L'inferno del post può essere più devastante della fatica di rimettere insieme i cocci, quindi converrà fare la pace: “Nelle sere tempestose portaci delle rose, nuove cose”, e Fini gli dirà ancora un altro sì.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.