Scarpe da Parlamento

Annalena Benini

I senatori dell'Italia dei valori hanno protestato contro la legge sul legittimo impedimento seduti per terra, in Senato: la Costituzione appoggiata su un polpaccio, sventolata sopra un calzino azzurro con le pieghe, scandalosamente esposta al contatto ravvicinato con una fila di brutte scarpe da uomo (i banchi in Parlamento esistono apposta per nascondere pantaloni stazzonati e scarpe polverose, per dare rispettabilità a mezzobusti istituzionali non sempre in grado di comprare scarpe decenti né di lucidarle).

    I senatori dell'Italia dei valori hanno protestato contro la legge sul legittimo impedimento seduti per terra, in Senato: la Costituzione appoggiata su un polpaccio, sventolata sopra un calzino azzurro con le pieghe, scandalosamente esposta al contatto ravvicinato con una fila di brutte scarpe da uomo (i banchi in Parlamento esistono apposta per nascondere pantaloni stazzonati e scarpe polverose, per dare rispettabilità a mezzobusti istituzionali non sempre in grado di comprare scarpe decenti né di lucidarle). I senatori denunciavano la violazione della Costituzione e in effetti la Costituzione, fotografata accanto ai mocassini sfondati di Francesco Pancho Pardi, soffriva senza armi per difendersi: non c'è alcun articolo sul dovere di scarpe non lesive della dignità umana, quindi forse è giunta l'ora di una seria riforma costituzionale, che imponga al senatore Pancho Pardi, anche se molto impegnato a pensare alle monadi di Leibniz e al lodo Alfano, di spolverarsi le scarpe e controllare la tenuta dell'elastico dei calzini prima di battersi con onore per la libertà e per il rispetto della democrazia.

    Giuseppe Caforio era molto adatto a un bivacco in montagna con calzature antineve, ma in generale tutti i signori del gruppo parlamentare sembravano spiegazzati protagonisti di “The Terminal”, il film sul tizio dell'est costretto ad accamparsi, dormire, mangiare, lavarsi per mesi in aereoporto perché il suo passaporto non è più valido. E' stata una scena esteticamente riprovevole e perfino i colleghi del Partito democratico hanno protestato e criticato il bivacco: non ci si butta per terra, non si espongono pelate, pance, ginocchia, pantaloni che salgono, calze che scendono e soprattutto suole di gomma al mondo intero. Per la par condicio va detto che le scarpe dei deputati del Popolo della libertà sono molto spesso orrende: a forma di motoscafo, occupano da sole tutta l'Aula, hanno cuciture talmente larghe, probabilmente per richiamare l'ampiezza delle cravatte, che possono servire agevolmente da portaoggetti. Si spera quindi che, tra le forme di pubblica protesta possibili, si scelga d'ora in avanti qualcosa di più composto, in nome del rispetto verso le leggi non scritte della Costituzione: il lancio di ortaggi va benissimo, purché venga fatto da dietro i banchi, seduti, scarpe nascoste e cravatta ben annodata.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.