Istruzioni e ragioni per detestare Emma Bonino (e sperare che perda le elezioni)

Giuliano Ferrara

Detesto Emma Bonino, spero che perda le elezioni. E' una intollerante, un'abortista sfegatata e una militante del torto negatore travestita da libertaria, una innamorata di sé dall'insopportabile accento vittimista, una cercatrice di cariche meticolosa e fatua, la complice non candida, ma molto candidata, del peggior Pannella, una pallona gonfiata come poche, un ufficio stampa ambulante, un disastro di donna en colère e di personalità pubblica.

Leggi Il caro Bersani non è adatto alla guida del Pd. Vedi il caso Bonino - Lettori del Foglio on line, che cosa ne pensate? Dite la vostra su Hyde Park Corner

    Detesto Emma Bonino, spero che perda le elezioni. E' una intollerante, un'abortista sfegatata e una militante del torto negatore travestita da libertaria, una innamorata di sé dall'insopportabile accento vittimista, una cercatrice di cariche meticolosa e fatua, la complice non candida, ma molto candidata, del peggior Pannella, una pallona gonfiata come poche, un ufficio stampa ambulante, un disastro di donna en colère e di personalità pubblica. Aggiungo che un partito il quale accetta di candidare una simile prepotente dopo essersi sentito dire sprezzantemente: “Io corro, se venite anche voi, bene, sennò ciccia”, è un partito di dementi. Chiaro?

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    Istruzioni per detestare la Bonino comme il faut. Mai essere volgari. Mai tiepidi. La critica deve essere ossessiva e personale, nonviolenta e linguisticamente brutale. Evitare generiche lamentazioni contro i radicali, che sono anche una buona razza di persone (e molti di loro subiscono da anni il mostro di Cuneo). Mostrare rabbia specifica e personale per il carattere fanatico della candidata, per la sua affettazione militante, per il timbro insopportabile della sua voce pubblica, per la sua prodigiosa intolleranza, vanità, frammista alla caricatura del vittimismo radicale. Sapere autoironicamente che nella detestatio boniniana si è paranoici, che si fa qualcosa di veramente scorretto, che bisognerebbe evitare di dare sfogo a sentimenti ignobili, che la regola aurea in democrazia è combattere le idee e non le persone e questa regola la si trasgredisce grossolanamente con la detestatio, che un giorno ci si pentirà. Certo che ci si pentirà. Dopo.

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    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.