Il NoBDay confuso in piazza oggi

Stefania Vitulli

Pensavamo che la sensazione di confusione che circonda il NoBDay fosse solo nostra. Allora abbiamo cercato qualcuno che avesse le idee chiare sulla sinistra e i suoi desiderata, qualcuno che ci motivasse programmaticamente la giornata in un modo che andasse oltre la sesazione di effimero Vaffa così simile al grillismo ormai d'antan. Che ci dicesse sotto quale bandiera abbia sfilato oggi in piazza.

    Pensavamo che la sensazione di confusione che circonda il NoBDay fosse solo nostra. Allora abbiamo cercato qualcuno che avesse le idee chiare sulla sinistra e i suoi desiderata, qualcuno che ci motivasse programmaticamente la giornata in un modo che andasse oltre la sesazione di effimero Vaffa così simile al grillismo ormai d'antan. Che ci dicesse sotto quale bandiera abbia sfilato in piazza. Non tanto insomma a chi è diretto il messaggio – ché si dovrebbe capire dall'iniziale che sta tra No e Day - ma se un messaggio c'è. E in libreria abbiamo trovato un volumetto fresco di stampa di Ponte alle Grazie, firmato Michele Dalai e Gennaro Migliore: “E' facile smettere di perdere se sai come farlo. Idee di sinistra per nostra sinistra. Subito.”.

    Il subito e il punto messo dopo ci hanno convinto
    : con un titolo così promettente è difficile non tirarlo su dalla pila delle copie per darci almeno un'occhiata. Con un titolo così, stupirebbe che Bersani non ne abbia già fatto il suo livre de chevet. E abbiamo chiamato uno degli autori, Gennaro Migliore, che, secondo le referenze date in bandella, “ha vissuto quindici anni della sua vita alla ricerca della rifondazione del comunismo”. Se ci va lui, al NoBDay, ci siamo detti, lui, che insieme al figlio dell'ex-editore dell'Unità ha scritto questo manuale di self-help per la sinistra disperata con una lista precisa di cose da fare per recuperare “credibilità, chiarezza e rigore”, siamo a posto. Vuol dire che ci saranno in piazza anche le idee per non perdere mai più, vuol dire che B. è politicamente spacciato.

    E invece abbiamo amaramente dovuto constatare che l'ex dirigente Gennaro Migliore - che ora si occupa del coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà, quella di Vendola - che stava per diventare il nostro Autore di riferimento, è confuso quanto noi. Sulla sinistra, s'intende. Anche se ci va, al NoBDay, eccome. Però parlare con lui ci ha aperto la mente lo stesso perché abbiamo scoperto che questa è l'ennesima manifestazione di sinistra che il messaggio non lo manda alla destra, ma alla sinistra medesima: “L'idea che sta alla base della manifestazione sono le idee della base” racconta in sunto Migliore. “In piazza ci va uno sciame che di sinistra ha la democrazia. Un appuntamento chiaro, credibile, in cui parleranno gli operai di Eutelia e le coop antimafia, l'Onda e i no-White Christmas di Coccaglio”. Sì, ma allora perché si chiama NoBDay? E voi, che avete scritto un libro profondamente antiveltroniano, in cui il ritratto della sinistra sbagliata sorpassa Zelig a destra e gli errori del leader vengono impugnati col ghigno tronfio della ex alla riscossa nell'esigere il pagamento dei danni una volta riletto l'ottimo accordo prematrimoniale, per che cosa manifestate oggi? “Oggi parla un popolo che non ha voce né a destra né a sinistra. Non dobbiamo seguire le tattiche di palazzo. La sinistra non è stata attenta nemmeno alla giornata di oggi: un pezzo viene, un pezzo no. Questo contribuisce a creare confusione”. Per carità, eravamo già abbastanza confusi.

    E però non è un controsenso scrivere tutto un manuale per andare “verso” qualcosa e poi ridursi di nuovo all'”anti”? “Noi siamo stati praticamente cacciati dal parlamento, quindi se dovessi parlare per il Pd lo farei in contumacia” risponde l'Autore. “Ma ribadisco che il cambiamento culturale va fatto in particolare a sinistra, che non ha saputo entusiasmare e riscaldare i cuori, che ora si scava defintivamente la tomba ricorrendo il centro moderato del paese”. Ne deduciamo che oggi sfili di nuovo, come ai tempi dei movimenti, la sinistra sfitta. In attesa che qualcuno della sinistra di palazzo la segua. E siccome pare che la sinistra di palazzo si muova solo se sente pronunciare il nome di B., i promotori ce l'hanno appiccicato sopra, proprio come si fa con il packaging dei prodotti di massa.

    Sarà per questo che non riusciamo a trattenerci dal chiedere a Migliore che ne pensa del No VDay. Sarebbe? Il NoVendolaDay. “Perché, lo fanno? Sarebbero capaci di tutto, sembra abbondino le pulsioni suicide”. Lo tranquillizziamo. Era solo una metafora per dire che in fondo anche la sinistra di palazzo ha le sue manifestazioni di coesione. E' facile smettere di vincere se sai come farlo.