La febbre maiala

Piero Vietti

Nei ministeri dell'Istruzione e del Welfare preferiscono parlare di “attenzione” piuttosto che di “allarme”, come spiega al Foglio Luca Bernardo, esperto scientifico del ministero dell'Istruzione nell'Unità di crisi sulla pandemia e direttore del reparto materno-infantile del Fatebenefratelli di Milano: “In questo periodo ci sono molti bambini influenzati nelle scuole, non è semplice dire se di H1N1 o di stagionale, anche perché i dati scientifici e la letteratura ci dicono che i due tipi di influenza sono sovrapponibili".

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    Dopo alcune morti in Messico e negli Stati Uniti dovute a una nuova forma influenzale, subito ribattezzata “febbre suina”, il 24 aprile 2009 l'Organizzazione mondiale della sanità ha allertato i governi sui possibili rischi connessi alla diffusione della nuova influenza da virus A(H1N1) nell'uomo e al suo potenziale pandemico, alzando rapidamente il livello di attenzione per la preparazione e la risposta a una pandemia influenzale. L'11 giugno l'Oms ha dichiarato lo stato di pandemia. Questo indica l'aumentata e prolungata trasmissione del virus nella popolazione in numerosi paesi del mondo. L'Oms ha subito sottolineato il carattere “moderato” di questa pandemia, ma ormai il panico già si stava diffondendo in mezzo mondo. In Italia, dopo le polemiche estive sull'opportunità di posticipare l'inizio dell'anno scolastico, lo stesso viceministro del Welfare Ferruccio Fazio ha spiegato che il massimo livello di allerta per la nuova influenza “non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi, ma alla grande diffusione geografica del virus”.

    Nei ministeri dell'Istruzione e del Welfare preferiscono parlare di “attenzione” piuttosto che di “allarme”, come spiega al Foglio Luca Bernardo, esperto scientifico del ministero dell'Istruzione nell'Unità di crisi sulla pandemia e direttore del reparto materno-infantile del Fatebenefratelli di Milano: “In questo periodo ci sono molti bambini influenzati nelle scuole, non è semplice dire se di H1N1 o di stagionale, anche perché i dati scientifici e la letteratura ci dicono che i due tipi di influenza sono sovrapponibili: chi è ricoverato sta comunque bene in pochi giorni. Per questo non è corretto, anche da parte di alcuni medici, aumentare l'allarme”. Eccettuato un caso nel messinese, dei 6 morti italiani per influenza A, cinque erano affetti da altre gravi patologie. Intanto, in anticipo, è partita la vaccinazione (diversa da quella per l'influenza classica) per le categorie a rischio: medici, malati cronici, donne in gravidanza dopo il primo trimestre, bambini affetti da patologie. Parlamentari e calciatori hanno chiesto di essere inseriti nella lista delle priorità. Dei 24 previsti, un milione di dosi è stato inviato alle regioni, al sud c'è chi lamenta ritardi.

    Nel Foglio in edicola articoli di Christian Rocca, Annalena Benini e Roberto Volpi

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.