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Chi è Augusta Montaruli, la ragazza che ha zittito Marco Travaglio

Piero Vietti

Forse è presto – e sbagliato – definirla “la Serracchiani del Pdl”, certo è che Augusta Montaruli ha lasciato il segno durante la puntata dei record di “Annozero”, quella con l'inquietante faccione di Patrizia D'Addario moltiplicato dai megaschermi che incombeva sugli ospiti di Santoro. Dirigente nazionale della Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl, Montaruli giovedì sera è riuscita a zittire Marco Travaglio.

    Forse è presto – e sbagliato – definirla “la Serracchiani del Pdl”, certo è che Augusta Montaruli ha lasciato il segno durante la puntata dei record di “Annozero”, quella con l'inquietante faccione di Patrizia D'Addario moltiplicato dai megaschermi che incombeva sugli ospiti di Santoro. Dirigente nazionale della Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl, Montaruli giovedì sera è riuscita a zittire Marco Travaglio, sorpreso dalla veemenza delle sue risposte, dai suoi “ma mi faccia il piacere!” e dalla sua capacità molto televisiva di rigirare la questione (come quando ha ricordato al sindaco di Bari, Michele Emiliano, di “pensare al suo partito che ha ben altri problemi”, invece che stare dietro alla D'Addario, “nuova icona della sinistra” assieme a Che Guevara). A chi ha seguito “Annozero” senza simpatizzare particolarmente con la conduzione è piaciuto il carattere forte della ventiseienne torinese che tra qualche giorno si laureerà in Giurisprudenza con una tesi in Diritto civile. I fedeli di Santoro sono invece rimasti indispettiti, come si capisce dai numerosi e feroci commenti su blog e YouTube: segno che Augusta ci ha preso.

    Montaruli nell'ateneo sabaudo è nota da anni, da quando guidava il Fuan (sigla universitaria di Azione giovani) e animava gli scontri (ideologici e no) con la sinistra e i centri sociali sotto l'occhio della Digos. Chi all'Università ha avuto a che fare con lei in consiglio di facoltà o al senato degli studenti la racconta come una decisa, combattiva, pronta a difendere la sua idea sola contro tutti. Di lei si parlò lo scorso anno perché le fu impedito con minacce fisiche di presentarsi a un esame; i maliziosi dicono che se la fosse cercata provocando una scazzotata all'ingresso della palazzina universitaria con alcuni ragazzi dei centri sociali. Comunque sia andata, non è un personaggio che passa inosservato. La strada che l'ha portata ad “Annozero” comincia prima dei 17 anni, quando decide di aderire ai gruppi giovanili di Alleanza nazionale “contro la maggioranza dei miei compagni di classe che erano di sinistra”. Oggi è anche consigliere di circoscrizione a Torino e assessore alla Cultura di San Mauro torinese. Prima è stata rappresentante in università (“poi mi sono fatta da parte per lasciare spazio ai più giovani di me”) e molto attiva in città: con Azione giovani ha aperto un circolo in un quartiere a rischio del capoluogo piemontese, San Salvario, per stare di più tra la gente (circolo che poi è stato fatto chiudere), nel 2006 ha organizzato i presìdi notturni (con tende e libri) nel parco del Valentino contro la droga fino a che il comune non ha mandato la polizia a occuparsi degli spacciatori, e più volte si è “scontrata” con l'assessore forzista alla Cultura della regione Piemonte, “colpevole” di finanziare anche le associazioni di sinistra.

    “Piccolina ma cazzuta”, chi la conosce parla di una persona precisa, organizzata e poco diplomatica. Ha un'idea di politica molto chiara: “Militanza e sacrificio”, come ha detto in faccia a Travaglio che le chiedeva conto di veline ed escort candidate. “Chi va in Parlamento ha la stessa dignità di chi, da solo, difende certi valori in una scuola o in un piccolo comune, soprattutto se è giovane”, dice. Augusta è di quelli che “si sporcano le mani con la colla dei manifesti elettorali”, ha passato anni e continua tuttora ad alzarsi all'alba e a coricarsi tardi per portare avanti le sue idee. Continua a sentirsi di destra anche dopo la fusione con Forza Italia, beve chinotto, ama la cucina messicana, la musica alternativa, “Sole e acciaio” di Mishima Yukio e viaggiare stando a contatto con la gente del posto. Dopo la laurea si reiscriverà all'università (“Lettere o Scienze politiche”, anche per continuare a presidiare l'ateneo) e comincerà la pratica da avvocato. La politica? “Chissà”. Alla parola “compromesso” preferisce “dialogo”, ma “senza mai tradire se stessi”. Come ha detto a Santoro, pensa sia più utile parlare di chi “per comprare una casa si indebita e di banche che non aiutano le imprese invece che di escort”. Non si sente arrivata (“quando ho cominciato a fare politica era una suggestione, col tempo è diventata una convinzione, ma devo imparare tanto”) e ha un appunto per il Pdl: “Guardare di più alle nuove generazioni”.

    Il video dell'intervento di Augusta Montaruli ad Annozero:

     

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.