La due giorni russa tra politica internazionale e gasdotti

Il Cav. apre a Obama la strada per Mosca

Luigi De Biase

Silvio Berlusconi sta volando in Russia e ha due punti in agenda: questa sera incontrerà il capo del governo, Vladimir Putin per un accordo sull'energia; domani vedrà il presidente, Dmitri Medvedev, con il proposito di aprire una nuova stagione nei rapporti tra il Cremlino, la Nato e la Casa Bianca.

    ll premier italiano, Silvio Berlusconi, sta volando in Russia e ha due punti in agenda: questa sera, in una villa elegante di Sochi, incontrerà il capo del governo, Vladimir Putin per un accordo sull'energia; domani, a Mosca, vedrà il presidente, Dmitri Medvedev, con il proposito di aprire una nuova stagione nei rapporti tra il Cremlino, la Nato e la Casa Bianca. Il viaggio era in programma all'inizio di aprile ma il terremoto in Abruzzo ha costretto il premier a rivedere i piani. Il doppio appuntamento con Putin e Medvedev segue di pochi giorni la visita al presidente egiziano, Hosni Mubarak. A Sharm el Sheik, il Cav. ha chiuso quattordici accordi di cooperazione, compresi i contratti che permetteranno a Eni di mantenere i pozzi di Damietta e di esplorare quelli a Belayim.

    L'amministratore delegato del cane a sei zampe, Paolo Scaroni, è stato invitato anche al vertice di oggi insieme con i rappresentanti delle società energetiche di Bulgaria, Grecia e Serbia. L'incontro è a Villa Riviera, la residenza estiva di Putin. L'obiettivo è ribadire l'intesa su South Stream, un gasdotto lungo novecento chilometri che aggancerà l'Europa meridionale ai giacimenti della Siberia e del Mar Caspio. Per adesso, la crisi ha costretto Eni, i russi di Gazprom e gli altri partner a rimandare l'inizio dei lavori. South Stream “è un tema che continua a essere ben presente nella nostra agenda – dice Scaroni – abbiamo avuto degli scambi di vedute con i russi” ma l'investimento richiede tempo: “Siamo ancora in alto mare”. Le buone notizie per le società italiane, comunque, non mancano. Secondo il quotidiano Kommersant, Todini costruzioni sta per vincere un appalto da 700 milioni di euro nella città di Sochi, il centro sulle coste del Mar Nero che ospiterà le Olimpiadi del 2014. Tdg vuole costruire due complessi alberghieri e residenziali (dovrebbero essere chiamati “Piccola Venezia” e Piccola Milano”) per un totale di 550.000 metri quadrati. Se l'affare andrà in porto, scrive il maggiore quotidiano economico di Mosca, il gruppo romano diverrà il più grosso investitore straniero dei Giochi. Con la sua visita, Berlusconi non cerca soltanto di rafforzare le società italiane sul più grande mercato dell'Est europeo.

    Domani, dicono fonti del Cremlino, discuterà con Medvedev “alcune questioni di politica internazionale”. Dallo scorso agosto, dalla guerra lampo contro la Georgia, la Russia ha ridotto i rapporti con gli Stati Uniti e con la Nato. La tensione è tornata alta nell'ultimo mese, quando mille soldati dell'Alleanza atlantica hanno cominciato le manovre di primavera nel Caucaso del sud. Quasi contemporaneamente, due diplomatici russi sono stati espulsi dal quartier generale del Patto per un caso di spionaggio. Mosca ha reso il favore ritirando il visto a due attacché dell'ambasciata canadese in Russia. Berlusconi ha mantenuto contatti strategici con il Cremlino, il che è costato al suo governo qualche critica dagli alleati europei. Ora il Cav. vuole guidare il processo di distensione fra la Russia e l'occidente. Il proposito è chiuso in una fotografia: quella scattata all'inizio di aprile durante il G20 di Londra, con l'abbraccio fra Obama, Medvedev e Berlusconi. Il presidente russo ha mostrato di gradire l'iniziativa.

    Questa settimana, il capo della delegazione italiana alla Nato, Sergio de Gregorio, e il numero due della Duma, Ljubov Sliska, hanno messo la firma su un documento che raccoglie le linee guida della cooperazione fra le parti. Il viaggio di Berlusconi precede quello del presidente americano, Barack Obama, che sarà a Mosca il 6 luglio. Obama, Medvedev e Berlusconi si incontreranno un paio di giorni più tardi, al G8 dell' Aquila. “Ci dispiace che la politica estera italiana sia qualificata come la politica delle pacche sulle spalle”, ha detto in settimana il capo della Farnesina, Franco Frattini, nel corso di una conferenza stampa a cui era presente anche il premier: “Siamo probabilmente l'unico paese sullo scacchiere europeo che può parlare come uno dei più grandi amici degli Stati Uniti e dire con franchezza alla Russia quando è il momento di fermarsi”.