La questione padana

Il Cav. rassicura Malpensa ma nasce Forza NordItalia

Salvatore Merlo

Il Cav. alla fine lo ha dovuto ripetere: “Malpensa e il nord stanno a cuore al sottoscritto almeno quanto stanno a cuore a Bossi e alla Lega”. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, glielo aveva chiesto con forza, “Berlusconi batta un colpo, il Pdl batta un colpo” perché la questione dell'hub milanese va al di là della scelta di un partner straniero per Alitalia.

    Il Cav. alla fine lo ha dovuto ripetere: “Malpensa e il nord stanno a cuore al sottoscritto almeno quanto stanno a cuore a Bossi e alla Lega”. Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, glielo aveva chiesto con forza, “Berlusconi batta un colpo, il Pdl batta un colpo” perché la questione dell'hub milanese – spiegava ieri al Foglio – va al di là della scelta di un partner straniero per Alitalia. E' una questione che riguarda l'identità del centrodestra, la prospettiva dell'alleanza con la Lega e persino il futuro del progetto di Pdl, del partito unico berlusconiano. Una forza che non può permettersi di perdere voti al nord e di marginalizzare un'area del paese nella quale il partito di Bossi, benché alleato “fedele”, macina successi, si presenta all'opinione pubblica come l'autentico difensore degli interessi settentrionali e avanza pretese: condizionare le riforme, governare la Lombardia e persino il Veneto.

    Non siamo preoccupati di perdere la regione e con la Lega i nostri rapporti sono ottimi – dice al Foglio il governatore veneto Giancarlo Galan – ma Formigoni, insistendo con Malpensa, ha ragione. Il centrodestra berlusconiano deve darsi una sveglia, dispiegare nuove sensibilità nei confronti del nord e sviluppare un'idea di partito decentrato, anticentralista, capace di rispondere con efficacia alle esigenze del territorio. Insomma nell'equilibrio dell'alleanza con la Lega non si può appaltare agli uomini di Bossi l'azione esclusiva nella tutela degli interessi regionali del settentrione. Altrimenti – dice Galan – tutto il progetto di governo messo in piedi in questi anni rischia di naufragare nel nulla. Formigoni parla di Pdl federale, ecco, io sottoscrivo. Facciamolo”.

    Ieri il Cav. ha incontrato i soci forti della nuova Alitalia, “l'alleanza – hanno spiegato – è con Air France e col premier la sinitonia è assoluta”. Il vertice con il leader della Lega Bossi (e allargato ai manager di Cai) previsto per ieri è slittato a oggi in un clima di crescente tensione stemperato solo in serata. Con Bossi inalberato: “L'alleanza con i francesi – ha ripetuto – è stupida. Non si può fare un accordo che chiude Malpensa solo per favorire Cai”. L'incontro dovrebbe tuttavia riportare il sereno tra gli alleati  (“berremo un caffè insieme, è tutto chiarito”) dopo che anche il Cav, con irritazione, aveva circoscritto gli ultimatum della Lega a mera “tattica politica”. Il premier aveva chiesto silenzio su Alitalia, per cautela nei giorni più delicati nella trattativa con Air France. Le bellicose dichiarazioni di Bossi lo hanno invece costretto a parlare – con il quotidiano Libero – per allontanare l'impressione di distacco rispetto ai temi cruciali della questione settentrionale: “Stanno a cuore a me almeno quanto a loro. Se non di più”.

    Esiste allora una questione settentrionale di cui il caso Malpensa, con Bossi propagandisticamente sulle barricate che costringe il Cav. a professare la propria fede nordista, è un sintomo? Risponde Galan: “La questione settentrionale esiste e bisogna attrezzarsi a dare una risposta coerente. Quando nel Pd sento parlare i Chiamparino e i Cacciari di ‘Partito democratico del Nord' mi trovo a pensare ‘ecco, guarda. Sono le cose che in FI, nel Nord, diciamo da tempo'. Con la Lega bisogna coltivare un rapporto maggiormente competitivo – dice Galan – e non è un'impresa affatto complicata. Perché si tratta di un partito, a differenza di FI, che non ha vocazione nazionale ma regionale. Non c'è nella Lega una grande visione del futuro e del genio particolare di questo paese. Dunque il centrodestra deve trarre vantaggio dalla sua vocazione nazionale e dalla progettualità berlusconiana senza fossilizzarsi tuttavia nel centralismo. Deve riuscire a sintetizzare le esigenze nazionali con le richieste locali. Così si fa un grande partito e si disinnesca il rischio di un travaso di consensi verso il regionalismo leghista”. A giugno cade una importante tornata elettorale, le europee e le amministrative, al Nord in particolare. Solo in Veneto si vota nelle province di Rovigo, Verona, Belluno e in centinaia di comuni tra cui Padova. In Lombardia si vota anche a Milano. “E' la prova del fuoco per il Pdl. Il Nord voterà per il centrodestra ma si dovranno vedere le percentuali, paragonarsi agli alleati. Se il Pdl esiste, la prova è tra pochi mesi. Allora sarebbe bene costruirlo regione per regione. Un partito federale”.

    • Salvatore Merlo
    • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.