Coraggio, diamogliela vinta/3

Ma Obama ci crede oppure no nel peccato originale?

Camillo Langone

A me importa solo dell'alce ubriaca. Chi ci pensa, chi le spara? L'alce ubriaca, chiaro, non è soltanto il grosso cèrvide che dopo essersi cibato di frutti fermentati si avventura sbilenco sulle strade di Alaska, Canada, Scandinavia, Siberia, verso l'impatto con le automobili di passo. Bilancio: 700 incidenti ogni anno, spesso con esiti infausti.

Leggi La vera sciagura saranno gli obamiani italici di Lanfranco Pace - Leggi Un trionfo cinicamente amoroso, e con nonna in cielo di Annalena Benini

    A me importa solo dell'alce ubriaca. Chi ci pensa, chi le spara? L'alce ubriaca, chiaro, non è soltanto il grosso cèrvide che dopo essersi cibato di frutti fermentati si avventura sbilenco sulle strade di Alaska, Canada, Scandinavia, Siberia, verso l'impatto con le automobili di passo. Bilancio: 700 incidenti ogni anno, spesso con esiti infausti, nella sola provincia di Terranova e Labrador (non tutte le alci letali sono ubriache, alcune sono sobrie, però pesano sempre quei sei, sette, ottocento chili). L'alce ubriaca è la natura selvaggia, il cuore di tenebra, il peccato originale. Obama crede nel peccato originale? Ha qualche idea per fronteggiarlo? Non so. So che cita Gioacchino da Fiore, teologo la cui causa di canonizzazione viene tenuta da otto secoli a bagnomaria, saggiamente. Era un altro che prometteva un mezzo paradiso in terra, secondo i suoi calcoli nel 1260 sarebbe dovuta cominciare l'età dello Spirito Santo: contatto diretto con Dio senza bisogno dell'istituzione ecclesiastica, pace universale, le solite balle.

    Nella testa di Gioacchino il peccato era evaporato insieme alla realtà eppure ci cascarono in tanti, fraticelli e laici. Nel 1260 non accadde niente o meglio, niente di nuovo, soltanto le consuete peccaminose cose, ad esempio la battaglia di Montaperti “che fece l'Arbia colorata in rosso”. Il pensiero di tale pallonaro attira oggi Gianni Vattimo e chi scrive i discorsi di Obama, il quale non saprà nemmeno di che parla, spero. Resta che, solo a pronunciarla, l'età dello Spirito Santo fa abbassare la guardia. Vorrei sbagliarmi anche perché a me importa solo dell'alce ubriaca. Mi basta che qualcuno imbracci il fucile e limiti i danni dei bestioni a zonzo nel continente che ci sbarca addosso, l'Africa. Alci mutanti da giungla e da deserto: l'alce della Somalia, dove tornano a lapidare le adultere, l'alce del Congo, dove riesplode il tradizionale razzismo africano… Ma se non lo fanno gli americani, chi? Il marito di Carla Bruni? Gli psicologi della Sapienza?

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    • Camillo Langone
    • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).