Turchia-Svizzera 2-1

Le lacrime del ct elvetico

Maurizio Crippa

A noi cimbri accampati a sud del Ticino, sotto la frontiera di Chiasso, viene quasi da sfottere con Davide Van De Sfross che “l'è mea pö taant bèll/ vèss fiöö del Guglielmo Tell…”

    Turchia-Svizzera 2-1
    A noi cimbri accampati a sud del Ticino, sotto la frontiera di Chiasso, viene quasi da sfottere con Davide Van De Sfross che “l'è mea pö taant bèll/ vèss fiöö del Guglielmo Tell…”. Ma poi no, non si può proprio maramaldeggiare davanti agli occhi pieni di pioggia di Koebi Kuhn, il ct degli elvetici, che stasera ha un altro motivo per piangere, certo più facile da consolare, ma lui in questo momento non lo sa, sono lacrime e pioggia e nient'altro. Ci sono tre turchi nella Svizzera, ed è uno di loro a far gol, Yakin. E se lo meritano il vantaggio in questa battaglia d'acqua e campale. Ma il passaporto e l'integrazione non bastano a guadagnarsi l'Europa del calcio. I turchi, le furie di Arda e Semih e dell'imperatore Terim hanno più fame di confini, più voglia di conquista. Così è quel gol preso quasi per sbaglio, per sfinimento, al 92esimo, che manda avanti loro, nel cuore dell'Europa. E ai rossocrociati sconfitti resta solo lo sguardo perso sulla piana allagata del Sank Jakob Park, il paesaggio dopo la battaglia di Basilea è ora terra dei turchi, quelli veri.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"