Dal Foglio del 17 aprile

Il Cav(o) telefonico

Annalena Benini

Sarà la legislatura del telefono, sarà un premier senza fili. Silvio Berlusconi, che in questi giorni post elezioni fa sfoggio di sé al mondo in forma di gioviale cornetta, adora telefonare, raccontare le chiamate ai potenti della terra, intervenire vocalmente in tutti i luoghi in cui si parla di lui (o anche d'altro). A Bruno Vespa ha fatto molti complimenti telefonici, l'altra sera a Porta a Porta, e mentre fingeva di non voler rivelare i nomi dei nuovi ministri, ha detto più o meno: “Non posso parlare, ma vi basti guardare la faccia del ministro La Russa per capire chi sarà il nuovo ministro della Difesa”.

    Sarà la legislatura del telefono, sarà un premier senza fili. Silvio Berlusconi, che in questi giorni post elezioni fa sfoggio di sé al mondo in forma di gioviale cornetta, adora telefonare, raccontare le chiamate ai potenti della terra, intervenire vocalmente in tutti i luoghi in cui si parla di lui (o anche d'altro). A Bruno Vespa ha fatto molti complimenti telefonici, l'altra sera a Porta a Porta, e mentre fingeva di non voler rivelare i nomi dei nuovi ministri, ha detto più o meno: “Non posso parlare, ma vi basti guardare la faccia del ministro La Russa per capire chi sarà il nuovo ministro della Difesa”. La Russa aveva le pupille dilatate, rideva e si agitava sulla sedia, mostruosamente grato. La sera della vittoria, su La7, Antonello Piroso ha chiamato il Cav. che gli ha risposto mentre stava “offrendo un piatto di pastasciutta a Bossi”. Alla domanda: chi sarà il nuovo ministro degli Esteri, Berlusconi ha messo una mano sulla cornetta, ha fatto ascoltare rumori confabulatori e di forchette, poi ha rivelato, felice: “Eccomi, sarà Frattini”. La stessa sera, a Matrix, ha chiuso l'audio dicendo: “Ne ho abbastanza della dittatura Mentana”. Sono piccoli spettacoli telefonici e grandi decisioni in viva voce, sono alleanze negate con una telefonata volante, sono tremende e claustrofobiche riunioni azzurre a Gubbio e a Roccaraso scampate grazie al telefono. Va così: Berlusconi promette che andrà, sapendo benissimo che sarebbe un incubo, così all'ultimo momento si ammala e sostituisce il corpo con una carezzevole telefonata pubblica (mentre magari ha le fettine di cetriolo sugli occhi, mentre sta scegliendo fra una camicia blu e una nera). Ci sono poi i romanzi delle sue chiacchierate sui destini del mondo con Bush, Putin, Sarkozy (sarebbe fantastico ascoltare quelle telefonate e farci un film, ma il Cav. ha annunciato che, se scoprirà un'altra volta di essere intercettato – vedi la telefonata con Saccà sulla fiction Federico Barbarossa, mai andata in onda, che turbava le notti di Umberto Bossi – lascerà per sempre questo paese illiberale). Però l'indimenticabile inizio del Berlusconi telefonico è l'antico “Lei è un dipendente pubblico, si contenga”, in diretta telefonica a Michele Santoro che voleva troncare il collegamento. La madre di tutte le telefonate.

    La formazione del governo via sms
    Non è dato sapere se Silvio Berlusconi sia tecnologicamente avanzato e quindi in grado di mandare messaggini sui cellulari: potrebbe annunciare la formazione di governo così, via sms, con punti esclamativi, sarebbe un momento di grande modernità e un notevole risparmio di tempo. Ma è la sua comparsa in voce a creare l'impazzimento, come quando durante una delle centinaia di campagne elettorali telefonò alla Domenica sportiva per parlare di calcio e subitò arrivo la chiamata furiosa di Lucia Annunziata, allora Badessa Rai, per dire che “era stata violata la par condicio”. Le reali telefonate di Berlusconi sono talmente incredibili da confondersi con le leggende (forse inventate da lui), come la chiamata ad Aida Yespica in dopo Bagaglino: “Le passo un suo connazionale che la vuole salutare, Hugo Chávez”.

    • Annalena Benini
    • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.