L'Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita.

Giuliano Ferrara

L'Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita. Chiederò a Giovanni Lindo Ferretti di suonare e cantare come sa. A Paola Bonzi di raccontare che cosa significa combattere la solitudine di una donna di fronte al rifiuto di maternità, di fronte all'abbandono maschile e all'indifferenza sociale. Chiederò a Mario Melazzini di dirci perché i malati vogliono essere aiutati a vivere e aiutarsi a vivere, perché non sono particolarmente interessati al diritto di morire, che tutti abbiamo già.

    L'Otto marzo tutte e tutti a Roma: per le donne e per la vita. Chiederò a Giovanni Lindo Ferretti di suonare e cantare come sa. A Paola Bonzi di raccontare che cosa significa combattere la solitudine di una donna di fronte al rifiuto di maternità, di fronte all'abbandono maschile e all'indifferenza sociale. Chiederò a Mario Melazzini di dirci perché i malati vogliono essere aiutati a vivere e aiutarsi a vivere, perché non sono particolarmente interessati al diritto di morire, che tutti abbiamo già. Come dice Agostino la vita è vita morente, e in questo sta la sua finita allegria piena di speranza. Come dice Don Chisciotte siamo nati per vivere morendo, e in questa saggezza e follia sta il meraviglioso della vita. Chiederò ad Agnese Pellegrini, una donna minuta e bella che ho appena conosciuto, di leggere brani della splendida lettera alle donne, mea culpa compreso, di Giovanni Paolo II, che mi ha inviato ieri sera per posta. E chiederò alle suore di farsi avanti e parlare, chissà. Ce ne è una radiosa che ho incontrato a Nomadelfia, nel corso di una stupenda assemblea pro life, e mi ha detto: grazie, eravamo considerate delle bacchettone, e lei fa di noi un simbolo di libertà.

    Bisogna trovare un teatro o una piazza abbastanza grandi, e prenotare i treni. La manifestazione è già fatta, è già riuscita. E' il bello della democrazia, quando libertà e vita camminano insieme come grandi alleate.

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.