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Parrucconi e soldatini in guerra per difendere la loro fiaba costituzionale

Sembra bastargli la soddisfazione – tutta privata, tutta lirica – di gridare senza posa dai tetti che il mondo non va come dovrebbe andare. “La riforma del Senato voluta da Renzi è contraria alle regole più elementari della democrazia”, dice dunque Salvatore Settis

05 APR 2014

Libero di essere ancora qui

Consigli al Cav. per fare della sua condizione di vittima un gran successo

Dice Ennio Doris: “Questa storia della condanna, questa ingiustizia, è già una forza per lui. Perché tutti sanno da dove è cominciata. Tutti hanno capito che Silvio è la vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti”. Tra poco più di dieci gioni il Cavaliere sarà agli arresti domiciliari, o forse consegnato ai servizi sociali, e lui, Doris, il vecchio amico, il banchiere, il presidente di Mediolanum immagina che Berlusconi, “imprevedibile e geniale com’è”, traformerà la sventura “in un prodotto, in un’invenzione di marketing creativo. Ne sono sicuro. Berlusconi, come me, si è fatto da solo. E uno così non molla mai”, aggiunge Doris, che tra l’altro ha appena pubblicato un’autobiografia intitolata “C’è anche domani”, per raccontare la sua faticosa scalata lungo le pareti del successo e anche il suo incontro con il Cavaliere. Ma cosa potrebbe inventarsi il Prigioniero di Arcore, grande piazzista di sé stesso?

04 APR 2014

L’effetto buffo Mitrokhin

Minzolini, Brunetta e gli altri sabotatori del Cav. (che invece cerca Renzi)

Più berlusconiani di Berlusconi. “La riforma del Senato che vuole fare Renzi è una follia”, dice dunque Augusto Minzolini, che ingentilisce il ragionamento politico con fini notazioni di carattere costituzionale: “Vogliono fare del Senato un albergo a ore”. Ed ecco Renato Brunetta, teso e prolifico com’è, sempre in piedi sulla garitta: “Renzi è un ragazzotto che deve studiare”, boom. “Renzi ha vinto solo delle finte primarie di partito”, boom. “Renzi sta costruendo una legge truffa”, boom. Minzolini&Brunetta sono i sabotatori, interpretano un ruolo dotato di magica permanenza nel teatro matto di Arcore. Nulla incrina la loro remissività sacrificale: s’immedesimano in uno dei mille umori del Sovrano, di solito quello più autolesionista, riempiendo il proscenio della loro vasta, petulante eloquenza.

03 APR 2014

Speciale online 20:25

La prevalenza del sabotatore

02 APR 2014

Lo specchio della tv

“Quando dicono che ho sempre bazzicato il potere un po’ mi incazzo”. E il suo bel sorriso, franco e ironico, con gli occhi che sembrano fessure orientali, gli si spegne in volto. “Socialista, la parola mi piace molto”, dice. “Ma mai una tessera di partito”, si irrigidisce. E insomma Giovanni Minoli, che è sempre vissuto di domande, alcune domande quasi non se le fa fare. “Vado per i settant’anni”, riprende. “E di politici nella mia vita ne ho conosciuti moltissimi, quasi tutti li ho conosciuti. Li ho incontrati e intervistati per quarant’anni. La collana “A tu per tu” di Salvatore Merlo ha ospitato finora Ferruccio de Bortoli (19 febbraio), Ezio Mauro (22 febbraio), Giancarlo Leone (1° marzo), Flavio Briatore (7 marzo). Fedele Confalonier i (15 marzo).

29 MAR 2014

Forza Europa

“Sinite Alfanulos venire ad me”. Il Cav. tratta la pace e spaventa i suoi

Palazzo Madama, tarda mattina. Questa la scena sotto gli sguardi allegramente incuriositi dei senatori del Pd, da tempo spettatori assorti di quella telenovela d’amori violati che è la vita nel centrodestra litigioso e sospeso tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. E dunque, ieri, tra sorrisi e ammiccamenti, colpi di gomito e colpi di tosse, Maria Rosaria Rossi, cioè l’assistente personale del Cavaliere, forse la donna più potente di Arcore, è stata vista da tutti scalare con ritmo di danza gli scranni dell’Aula fino a raggiungere quella parte dell’emiciclo occupata dai senatori di Alfano, quella zona del Senato altrimenti detta – in Forza Italia – “il Lazzaretto”.

27 MAR 2014

EuroTrash

Perché le europee sono elezioni-monstre che non servono a niente

“Le europee sono strane elezioni sberleffo di cui nessuno percepisce l’utilità immediata”, dice Giovanni Orsina, il politologo, professore di Storia contemporanea alla Luiss. E Alessandra Ghisleri, sondaggista di Euromedia Research aggiunge: “Servono a mandare segnali. Alle europee ci sono sempre sorprese, proprio perché sono considerate, per così dire, elezioni ‘distanti’. Nel 1999 Emma Bonino arrivò all’8 per cento. Un risultato pazzesco. Poi, però, alle successive politiche i Radicali sfiorarono invece l’estinzione”. E dunque ecco il profilo delle elezioni europee che tanto spazio occupano sui giornali e tanto apparente allarme provocano all’interno dei partiti, nell’agitata Forza Italia e nel più assestato Pd guidato da Matteo Renzi, il presidente del Consiglio che dice: “Queste elezioni non vanno considerate un referendum sul mio governo”.

26 MAR 2014

Il Cav. recluso e la sua corte matta

Nelle ultime quarantotto ore il disordine di Forza Italia si è frantumato in mille piccole invenzioni casalinghe, candidature nate morte in un angolo del soggiorno di Palazzo Grazioli, minuscoli e fastidiosi “no”, incontrollabili cicalecci sui figli di Berlusconi, su Pier Silvio, su Marina, persino su Barbara… e poi ancora aspirine, mal di testa, urla e calcoli elettorali, invidie, rancori che esplodono, aria di casa in disordine e di aule giudiziarie. “Berlusconi ha la testa altrove”, mormora Renato Brunetta, che vorrebbe fare politica, scandire un’agenda economica che sollevi il partito al di sopra del pelo dell’acqua e dei litigi un po’ miserabili della piccola corte di Arcore.

22 MAR 2014

Tra giravolte e sorrisi Renzi tratta sui soldi coi burocrati europei

Il principio, raccontano i più spiritosi tra gli uomini di Matteo Renzi, è lo stesso del Cavalier Berlusconi che un giorno di tanti anni fa disse ai microfoni dei cronisti sportivi: “Non comprerò mai Nesta”, ma poi, oplà, con grazia acrobatica un assegno fu staccato dal Sovrano di Arcore e il grande difensore passò in effetti al Milan. E dunque adesso il giovane presidente del Consiglio, Renzi, prima sorride a Angela Merkel, la incontra a Berlino con il paltò male abbottonato e la blandisce rassicurandola mostrandosi persino naïf, ma poi si allontana dal cielo grigio della Germania e all’improvviso comunica con piglio orgoglioso e maturo l’idea di voler battagliare, e molto, sul famoso vincolo del 3 per cento nel rapporto deficit/pil.

21 MAR 2014

Ricorda qualcuno?

Tra giravolte e sorrisi Renzi tratta sui soldi coi burocrati europei

Il principio, raccontano i più spiritosi tra gli uomini di Matteo Renzi, è lo stesso del Cavalier Berlusconi che un giorno di tanti anni fa disse ai microfoni dei cronisti sportivi: “Non comprerò mai Nesta”, ma poi, oplà, con grazia acrobatica un assegno fu staccato dal Sovrano di Arcore e il grande difensore passò in effetti al Milan. E dunque adesso il giovane presidente del Consiglio, Renzi, prima sorride a Angela Merkel, la incontra a Berlino con il paltò male abbottonato e la blandisce rassicurandola mostrandosi persino naïf, ma poi si allontana dal cielo grigio della Germania e all’improvviso comunica con piglio orgoglioso e maturo l’idea di voler battagliare, e molto, sul famoso vincolo del 3 per cento nel rapporto deficit/pil.

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