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Rodolfo De Benedetti

La mattina d’estate era una qualunque mattina d’estate in montagna: serena e non soffocante. Poche nuvole lontane, luce troppo forte, panorami, passeggiate. I due uomini in vetta al passo Sella e in sella alla loro bici si chiamavano James Murdoch, figlio di Rupert, e Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo – noto Ingegnere, ex tessera numero uno del Partito democratico, controllore supremo di Repubblica (anche ora che Rodolfo è amministratore delegato Cir).

19 OTT 2009

Legge vegana bipartisan

Due onorevoli (di due poli) presentano una proposta di legge per introdurre il menù vegetariano in ristoranti e mense. Ben venga. Si teme però il dilagare dell'integralismo salutista in zona apertivo (con conseguente presa di potere del già onnipresente cous cous vegetale).

14 OTT 2009

Concia, furiosa, difende la sua legge dagli equivoci sulla libertà d’opinione

L’onorevole pd Paola Concia, relatrice della legge sull’omofobia bocciata ieri alla Camera per “incostituzionalità”, è arrabbiata, sarcasticamente molto arrabbiata. Arrabbiata con la maggioranza, rea di aver “detto bugie”: “Diciamo che ieri, grazie a Pier Ferdinando Casini, il Pdl si è rivelato in tutto il suo splendore. Ha votato contro la costituzionalità di un testo precedentemente approvato e portato in Aula. Dopodiché io personalmente avrei votato a favore di un ritorno in commissione, ma il Pdl ha votato contro”. Leggi Ecco le ragioni di chi ha voluto bocciare la legge sull’omofobia

14 OTT 2009

Esclusivo

Cronaca preventiva dell’appassionante (e misterioso) prossimo incontro tra i delegati del Pd

Uno è già primo, l’altro è già secondo, il terzo è già terzo, ma perché serva una riunione fisica in pompa magna, domenica 11 ottobre, per sancire con tre-discorsi-tre la classifica congressuale Bersani-Franceschini-Marino – quella uscita dalle assise locali del Pd – è uno dei misteri dello statuto pensato dai padri costituenti del partito, seppure in tempi di grande ottimismo democratico veltroniano.

10 OTT 2009

La scarpa mojito

Una nostra anonima informatrice ci segnala l'incredibile scarpa mojito .

06 OTT 2009

L'inchiesta di Marianna Rizzini

Il dominio pubblico

Che cosa succede se si sposta l’occhio da chi sta sul palco, sullo schermo, sul giornale, al microfono a chi sta in platea, in studio, in sala, in piazza? Marianna Rizzini si è fatta pubblico per qualche giorno, osservando, pedinando e intervistando pubblico televisivo (a Roma e a Milano – retribuito e non retribuito), pubblico di eventi mediatico-politico-culturali, pubblico proletario e d’élite, scaldapubblico, cercapubblico, semiologi, sociologi, professori, critici e conduttori. Leggi Nemico pubblico –   L’esercito dei desperados – Così il pubblico è diventato l’entità più manipolabile che esista

05 OTT 2009

Terza parte

Così il pubblico è diventato l’entità più manipolabile che esista

Chi è sul palco vede facce – una massa indistinta di teste, molti occhi spalancati. Chi è in piazza vede striscioni, onde di bandiere che si spostano, buchi nella folla. Chi recita sa che molti nel pubblico oggi sonnecchiano mentre onorano l’abbonamento alla stagione – come dice un intellettuale romano che ne ha viste tante: “Sono lontani i tempi in cui i ragazzi andavano al bar accanto al teatro Eliseo dove si arruolavano i claqueurs (‘tu sì’, ‘tu no’ in base all’ordine di arrivo)".

05 OTT 2009

Seonda parte

L’esercito dei desperados

Un martello pneumatico nel silenzio insolito di una via periferica di Roma. Una mamma che cambia un bambino così, sul marciapiede. Un centro commerciale semideserto, sguarnito di vetrine ma puntellato di enormi contenitori di gomme da masticare colorate. Tutto porta a due serpentoni di teste messe in piega, maglie scure, giacche con scritte dorate, scarpe bianche che aspettano un “tu sì” e un “tu no” dai buttadentro del pubblico.

05 OTT 2009

Prima parte

Nemico pubblico

Uno può anche dire “gentile pubblico”, ma come faccia a pensarlo non si sa. Pubblico è parola che chiama cerimonie, untuosità, sacralità, adulazione, omissione: “Meraviglioso pubblico”, “pubblico affezionato”, “nel giudizio del pubblico”, “secondo il voto del pubblico”. Sono frasi che si pronunciano  per ragioni pubblicitarie, politiche o diplomatiche, di educazione o di umana compassione, e che finiscono per coprire la verità: l’unico aggettivo che spesso si vorrebbe associare a “pubblico” è il (non gentile) aggettivo “beota”.

05 OTT 2009

Come fare l'aperitivo del secolo scorso

Cocktail "d'inizio Novecento" al Micca Club (finalmente con cibo d'accompagnamento).

05 OTT 2009
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