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Legge vegana bipartisan

Marianna Rizzini

Due onorevoli (di due poli) presentano una proposta di legge per introdurre il menù vegetariano in ristoranti e mense. Ben venga. Si teme però il dilagare dell'integralismo salutista in zona apertivo (con conseguente presa di potere del già onnipresente cous cous vegetale).

Due onorevoli – Andrea Sarubbi del Pd e Gabriella Giammanco del Pdl – hanno presentato una proposta di legge per introdurre nei punti di ristorazione e nelle mense il menu vegetariano. Non solo: hanno organizzato alla Camera un pranzo a base di carpaccio d'anguria, gazpacho e riso con porcini. E pare che anche alcuni senatori siano interessati e vogliano depositare un'analoga proposta in Senato. Una scelta in più, è il nome dell'iniziativa. Ben venga. Ma il fatto è che spesso i vegetariani (e soprattutto i vegani) non considerano la loro "una scelta in più", ma "la" scelta. Speriamo pertanto che la pur lodevole proposta Sarubbi-Giammanco non si trasformi in forza propulsiva per gli integralismi salutisti in zona aperitivo (temiamo il propargarsi del già onnipresente cous-cous vegetale).

 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.