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Non è che la Dandini, forse forse, ce la può fare anche a prodursi in Rai?

Serena Dandini è pur sempre Serena Dandini, e se dice “in Rai non mi vogliono” rischia di far morire di crepacuore tutti. Serena Dandini è pur sempre Serena Dandini, e anche se ora si tratta (la società di produzione esterna Fandango forse farà alla Rai uno “sconto”), l’idea di una Dandini sull’Aventino scatena subito una madeleine di tv delle ragazze e imitazioni dopo cena, Guzzanti agli albori e ultimi canti di Kurt Cobain, culto di “Avanzi” e tormentone “la-seconda-che-hai-detto”, romanesco vezzoso e parodia di Francesco Rutelli da cliccare in eterno su youTube (“a Berlusco’, ricordate degli amici”).

15 SET 2011

Lepore, il procuratore capo diverso (troppo?) dalla sua procura

Si vedeva una settimana sì e una no – finalmente – nell’amata casa in costiera, il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore, pensione a dicembre e pasticciaccio Lavitola-Tarantini che lo tiene al chiodo. Pregustava l’immersione negli adorati teatri napoletani, Giovandomenico Lepore detto Mimì, melomane come la moglie Gloria, decenni di matrimonio solido e un figlio architetto da andare a trovare a Milano, in attesa della prima della Scala. Si immaginava come uno che mette in ordine scatoloni e pensieri in prossimità di una gentile dissolvenza di carriera, Lepore.

15 SET 2011

"Lunga vita a voi e a me"

Si fanno strada tra porchette, magliette contro il Trota e acque naturizzate i trolley degli ultimi trafelati partecipanti di Atreju, la festa dei giovani pdl. Sono napoletani, sono in ritardo e sono arrivati per sentire il premier. Di fronte alle porte chiuse dubitano (“magari non viene”), si sbracciano (“fateci entrare”), subito redarguiti da un collega romano (“c’è posto per tutti, e il premier è sempre venuto”). Il posto c’è, in effetti, come fa notare un Cav. in versione direttore di scena a Canale 5.

09 SET 2011

Il “banchiere buono” Profumo (e gli altri) nella Milano orfana del Tetta

Per un cardinale Dionigi Tettamanzi che pronuncia l’ultima messa da arcivescovo (stasera in Duomo a Milano) c’è un papa straniero che dalla Milano di Tettamanzi laicamente s’affaccia a sinistra. Laicamente, direbbe Alessandro Profumo, uno che del cattolicesimo democratico ha i geni in famiglia (la moglie Sabina) ma che papa straniero non vuole sembrare, tanto che fa un passettino verso la politica, sì, ma con lessico dimesso (“se serve non mi tiro indietro”).

08 SET 2011

Quando il Pd “etico” espulse il senatore Villari, reo di non dimissioni

Eppure un giorno, a Garante etico non ancora insediato, il Pd espulse. Purtroppo, direbbe un garantista. Per fortuna, direbbe un garante, se è vero che il presidente dei garanti pd Luigi Berlinguer dice oggi “c’è bisogno di rigore” dopo aver sospeso – a tempo – un Filippo Penati già autosospeso. Magari è già troppo, ma i garanti pd si sono addirittura giustificati, forse con il timore di aver dato soltanto una briciola in pasto agli elettori ormai sedotti dai proclami spazzatutto à la De Magistris: “Non potevamo espellerlo".

07 SET 2011

Così la piazza di Santoro & co. prepara la sua rivoluzione d’ottobre

Michele Santoro, Marco Travaglio, il giudice Antonio Ingroia, i professori Paolo Flores d’Arcais, Alberto Asor Rosa, Gustavo Zagrebelsky, Valerio Onida e Stefano Rodotà, l’editorialista Barbara Spinelli, Roberto Saviano, il sindaco di Napoli ed ex magistrato Luigi de Magistris, Serena Dandini, Dario Fo, i precari militarizzati, gli studenti, le neo femministe del “se non ora quando?”, i lettori del Fatto quotidiano, la Fnsi, gli arrabbiati della cultura, don Mazzi, don Gallo e i frati volanti sulla bandiera della pace , gli ex elettori di Antonio Di Pietro delusi dal Di Pietro in svolta moderata, i blogger non più grillini.

16 LUG 2011

Guai ai vinti - 3

Montezemolo sventato

“Cultura, orgoglio italiano”. Doveva cadere, forse per caso, in un momento particolare (a Cavaliere mezzo disarcionato?), il convegno della montezemoliana ItaliaFutura organizzato ieri a Roma: un’iniziativa di encomiabile brainstorming sul tema “industria culturale motore di crescita”, con ministri, artisti, registi e pezzi grossi delle fondazioni, dei musei e delle case editrici stipati al Teatro Argentina per dare un “contributo al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia”. Doveva essere, forse sì e forse no, una giornata di riflessione con il gatto già messo nel sacco.

24 GIU 2011

Sarah in onda con gli squali

Ci furono giorni in cui Sarah Varetto, trentanovenne neodirettore di SkyTg24 e già caporedattore e conduttrice della rubrica “Economia” del tg medesimo, si trovò a condividere la sorte di ogni collaboratore di Alan Friedman (alla Rai e a Sky): un bagno quotidiano nella scomoda seppur gloriosa prassi della scuola anglosassone.

23 GIU 2011

Report sans papiers

Che fine hanno fatto i discendenti degli ammutinati del Bounty?, si chiese un giorno Milena Gabanelli, giornalista freelance laureata in Storia del cinema al Dams e neocollaboratrice di Giovanni Minoli a “Speciale Mixer”. Che fine hanno fatto i soldi provenienti dalle lotterie e destinati alla ricostruzione dell’Aquila?, si è chiesta Milena Gabanelli un mese fa, presentando una delle inchieste del suo “Report”.

22 GIU 2011

Conversioni

Ecco perché Di Pietro non urla più e fa il moderato

Antonio Di Pietro che non va all’incasso bruto del referendum. Antonio Di Pietro che non chiede subito le dimissioni del premier (lo fa Pier Luigi Bersani). Antonio Di Pietro che non invoca al volo le elezioni anticipate (lo fa Nichi Vendola). Antonio Di Pietro che su Repubblica dice “no alla politica urlata”, in barba agli anni trascorsi in piazze a dir poco urlanti. Antonio di Pietro che non vuole “strumentalizzare gli elettori di centrodestra”.

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