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Girotondo fogliante - Un'espressione geografica/ 13

Avrei voluto, a sinistra, più opposizione di principio al cambio extraelettorale

No, non mi basta il Bersani riluttante del giorno prima, quello dei retroscena. Da elettore del centrosinistra dico che mi sarebbe piaciuto vedere, a sinistra, una forte opposizione di principio all’idea di un cambio di governo per via extraelettorale, tanto più in un quadro di urgenza in cui bisogna varare le cosiddette misure “impopolari”. Mi sarebbe piaciuto vedere qualche faccia perplessa nei dibattiti. Leggi tutti gli altri interventi

15 NOV 2011

“Monti è un’eccezione possibile, le elezioni sono la regola”

Un governo Monti? “In questo contesto è una possibilità e una speranza”, dice il direttore dell’Unità Claudio Sardo al Foglio, “a condizione che il Pd, il Pdl e l’Udc si assumano la piena responsabilità politica di questa operazione, nonostante le ampie divergenze di opinione, altrimenti è meglio votare. Non si può fare il giochino di varare un governo voluto dal presidente della Repubblica e fare poi finta di fischiettare mentre nel retrobottega si inizia la campagna elettorale”.

10 NOV 2011

Pubblicità, pubblico, effetto “salamino”: i conti in tasca a Santoro

Togli le parole di Michele Santoro che presenta mitologicamente Michele Santoro – la tv “che sale sulla gru”, il pubblico “in rivolta” perché la televisione “gli fa schifo” – ed ecco, nudo e crudo, l’evento “post televisivo” del Santoro multipiattaforma, per usare la definizione del coproduttore del programma Sandro Parenzo, presidente Mediapason che partecipa, con la società Videa, alla santoriana editrice Zerostudio’s, partita nel 2010 con un investimento personale (centomila euro di Santoro e signora) e arrivata, via aumento di capitale, a circa due milioni.

03 NOV 2011

La sfida tv di Telese & Porro e le disavventure del bipolarismo bipartisan

“L’unico programma che ha l’opposizione dentro”: erano partiti con un’idea ottimisticamente grandiosa di bipolarismo bipartisan, Luca Telese e Nicola Porro, i conduttori di “In onda”, l’approfondimento politico del weekend su La7. Telese rosso e Porro azzurro, Telese al Fatto e Porro al Giornale, Porro che va al trucco e Telese che va di corsa, Telese esageratamente spiccio e Porro esageratamente garbato – ognuno, a inizio programma, fa nel buio il suo editoriale, sagome in piedi nell’ombra come in un film di Hitchcock, e tanti saluti ai puristi dell’una e dell’altra parte.

25 OTT 2011

’O scassatutto

Adesso che Luca Cordero di Montezemolo regala parole da imprenditore solidale agli indignados italiani pronti a scendere in piazza il 15 ottobre (“la loro protesta è per certi aspetti comprensibile”, ha detto), il sindaco di Napoli Luigi De Magistris – che già il 15 settembre annunciava “sarò in piazza il 15 ottobre” – dovrà dire una volta di più quello che da qualche giorno va ripetendo: “Montezemolo e Profumo? Non saranno loro a cambiare il paese”.

16 OTT 2011

Quant’è comodo il martirio a dieci euro di Santoro (bastona pure l’Unità)

E va bene che Michele Santoro è il professionista, il mattatore, quello che fa il botto di pubblicità, quello che fa il botto di ascolti, quello che compare scuro in volto e tutti zitti, quello che dice “vaffa” in diretta a un direttore generale Rai (Mauro Masi, intercettato a Trani). E va bene che Michele Santoro, dicendosi vieppiù “epurato” e “vessato” (dopo due anni di trattative, prima con la Rai e poi con La7 in fase espansiva) si è messo fuori dal servizio pubblico e da tutta la tv generalista in nome di quello che secondo lui è il vero “servizio pubblico”.

12 OTT 2011

Consumare a Ponte Milvio

Giocare, ascoltare, comunicare, ricordare: verbo all’infinito sul muro e infinite stanze. Sembra di stare in un film di Paolo Sorrentino, con Sean Penn ex rocker depresso che chiede alla moglie chi mai possa aver scritto a caratteri cubitali “cuisine” sopra il tavolo da pranzo, e invece siamo a Roma, Roma nord, e chissà a chi è venuta in mente l’idea di quella sfilza di verbi in “are” messi lì a far da corona, sulla parete, alle merci tecnologiche esposte in bell’ordine nel palazzetto Trony, nuovo centro commerciale a Ponte Milvio.

09 OTT 2011

Ma gli indignados romani da che parte vanno?

“Hanno occupato”. “No, hanno solo fatto un blocco”. “Sono passati con le braccia alzate”. “Hanno fatto suonare una sveglia davanti a Palazzo Chigi” . “Non hanno fatto passare i treni”. Da quando, più o meno un anno fa, le ottobrate di proteste studentesche si sono fatte “flash mob”, e cioè assembramenti di folla con ambizioni situazioniste, il passaparola cittadino fa perno sugli informatori più aggiornati, gli autisti Atac. Si è diffusa questa voce della stazione Ostiense occupata dagli studenti – uscite bloccate, pericolo di carica.

07 OTT 2011

La Rai, bella e invincibile

La Rai è in coma, la Rai è morta, la Rai è in pericolo, il canone Rai è la tassa più odiata dagli italiani (sondaggio sul Corriere, qualche giorno fa), la Rai va venduta, la Rai è un carrozzone vuoto, in Rai sono tutti “servi della politica” (Simona Ventura a Vanity Fair, dopo il passaggio a Sky), in Rai ci si sente “precari” (Fabio Fazio, prossimamente in onda su Rai e La7), la “Rai ci ha rotto” (Patrizia Mirigliani, patron Miss Italia), “ha senso restare” in questo cda Rai? (Nino Rizzo Nervo, consigliere di centrosinistra dopo il niet del cda a Serena Dandini), “ha senso restare in Rai?”

25 SET 2011

Da Arbasino alla “guerra” di Capalbio, involuzione del premio letterario

Il premio Boccaccio alla fine Alberto Arbasino se l’è preso, ma le sue parole restano: “Lunghe cene e lunghe colazioni, omaggi a tutte le istituzioni, ritardi: mi sono stufato e me ne sono andato”. Resta che Alberto Arbasino dal premio Boccaccio se n’è andato (con un vaffa alla presentatrice insistente e tanti saluti alle insostenibili “fanfaluche”, per dirla con Boccaccio stesso). Ed è il segno (finale?) di un’involuzione. Perché prima, a sentire quei nomi (Strega, Campiello, Viareggio, Bagutta), ci si immaginava un rito, un omaggio a un passato di cenacoli, ninfei, versilie e salotti.

18 SET 2011
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